ANNO 14 n° 117
Sabato Battaglia rimane in carcere
Rigettata dal Gip la richiesta di arresti domiciliari presentata dal suo difensore
30/09/2015 - 22:50

VITERBO – No alla richiesta di arresti domiciliari presentata dal difensore di Sabato Louis Francesco Battaglia. L’ha deciso il giudice per le indagini preliminari Stefano Pepe al termine dell’interrogatorio di garanzia avvenuto questa mattina a Mammagialla. Resta quindi in carcere il giovane di ventidue anni, figlio del killer della camorra Martino Galasso, arrestato con l’accusa di omicidio volontario per aver causato la morte di Federico Venzi, quarantatré anni, romano, residente a Caprarola, colpendolo con inaudita violenza durante una lite all’alba di domenica scorsa.

Il giovane ha ribadito al gip quanto aveva già dichiarato subito dopo il fermo eseguito dai carabinieri della compagnia di Viterbo, cioè di aver picchiato brutalmente Venzi poiché, visibilmente ubriaco, aveva pesantemente molestato la sua fidanzata. Battaglia ha ripetuto che non era sua intenzione uccidere l’uomo. Una versione dei fatti, quella dell’indagato, che mal si concilia con lo stato in cui è stato trovato Venzi dai soccorritori: aveva il volto maciullato da pugni e da calci, probabilmente sferrati mentre era già a terra.

La sua fidanzata, Lorella Colman, di Vetralla, a sua volta denunciata per favoreggiamento, avrebbe in qualche misura smentito le affermazioni del fidanzato. Durante l’interrogatorio cui è stata sottoposta dai carabinieri, avrebbe negato di essere stata pesantemente molestata da Venzi o dal marocchino che era in sua compagnia. Tanto meno ha confermato che l’uomo avrebbe tentato di palpeggiarla.

Insomma, Battaglia avrebbe massacrato di pugni e calci un uomo ubriaco e barcollante che, proprio per lo stato in cui versava, non avrebbe potuto costituire alcun pericolo per la fidanzata e, tanto meno, per lui. Da qui l’accusa di omicidio volontario ipotizzata dal pubblico ministero Massimiliano Siddi, titolare dell’inchiesta.

Il difensore del giovane indagato, l’avvocato Vito Castronovo, che oltre agli arresti domiciliari aveva chiesto la derubricazione dell’accusa da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, ha ora dieci giorni di tempo per decidere se presentare ricorso al tribunale del riesame di Roma.

Entro oggi la Procura della Repubblica dovrebbe autorizzare la restituzione della salma di Venzi alla famiglia per la sepoltura.





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