VITERBO - (b.b.) Arriva dopo un'ora abbondante di camera di consiglio la decisione del giudice per l'udienza preliminare Savina Poli in merito alle sorti processuali di Sabato Battaglia: per lui, un rito abbreviato secco. Nessun testimone. Ma parti civili ammesse.
È stata rigettata, infatti, la richiesta di rito abbreviato condizionata all'audizione di un testimone, sollevata dalla difesa del giovane, che lo scorso 27 settembre, alle prime luci dell'alba, prese a calci e pugni il 43enne romano Federico Venzi, uccidendolo.
Unica buona notizia per la difesa, l'ammissione agli atti della consulenza di parte: i documenti relativi all'autopsia della vittima, depositati dal difensore Antonella Durano, potrebbero, infatti, aprire la strada all'accusa di omicidio preterintenzionale, per cui la pena risulterebbe ridotta a 18 anni, rispetto ai 30 previsti per l'omicidio volontario, formulato dalla Procura.
A sostenere la tesi del pm Siddi, la consulenza della dottoressa Maria Rosaria Aromatario, per la quale Venzi morì soffocato dal suo stesso sangue, a seguito delle violente percosse.
Non rimane, ora, che attendere, la prossima settimana per la discussione.