ANNO 14 n° 120
Omicidio Venzi, Battaglia trasferito in attesa del Riesame
In una struttura top secret
25/10/2015 - 17:07

VITERBO - Sabato Louis Battaglia non è più detenuto nel caracere di Mammagialla. Il 22enne viterbese, arrestato lo scorso settembre con l'accusa di omicidio volontario per avere ucciso al Riello, in cause ancora in fase di accertemento, Federico Venzi, è stato trasferito dalla casa circondariale di Viterbo. 

La decisione è scattata in automatico dopo che Battaglia, in questo fine settimana, aveva concluso il periodo di isolamento e si sarebbe dovuto unire quindi ai detenuti comuni. Una situazione al momento ritenuta troppo rischiosa, considerando il fatto che Battaglia è figlio di un pentito di camorra suicidatosi anni fa. 

Top secret la nuova locazione del ragazzo, che potrebbe essere anche stato trasferito in una caserma romana, o nel vicino carcere di Civitacchia, in attesa  dell'udienza del tribunale del Riesame fissata a Roma per questo giovedì e che deciderà se concedergli per il momento gli arresti domiciliari.

I fatti risalgono allo scorso 27 di settembre. Battaglia, in compagnia della fidanzata Lorella Colman, denunciata insieme ad altri tre amici per aver depistato inizialmente le indagini, incrocia nei pressi della rotonda dell'Ipercoop Federico Venzi, 43enne, romano ma residente a Caprarola, insieme a un amico di origine maraocchina. Nasce una discussione che sfocia poi nella morte del 43enne, trovato esamine al Riello e morto un paio di ore dopo all'ospedale di Belcolle.

Battaglia, una volta prelevato dalla sua abitazione qualche ora dopo l'omocidio, aveva spiegato al gip che si fosse tratto di leggittima difesa e di aver picchiato Venzi perché aveva molestato la sua ragazza e ribadendo la non volontà di uccidere l'uomo.

Una versione dei fatti che però da subito non a convito gli inquirenti, visto lo stato in cui è stato trovato Venzi: aveva il volto maciullato da pugni e calci, probabilmente sferrati mentre era già a terra. E una versione che mal si è conciliata con quella fornita dalla findanzata, che una volta messa sotto torchio, avrebbe raccontato che da parte di Venzi non ci fu nessuna molestia e che i due si fossero avvicinati dopo averla vista in terra con il ragazzo sopra di lei.

I due, allora, totalmente ubriachi, si sarebbero avvicinati alla coppia pensando forse a un’aggressione e chiedendo loro se serviva aiuto. A quel punto, poi, la coppia avrebbe iniziato ad allontanarsi, sempre a piedi. Dopo aver notato però che la vittima e l’amico li stavano seguendo, allora Battaglia avrebbe reagito a suon di pugni.

Nessun insulto, quindi, tantomeno tentativi di approccio nei suoi confronti da parte del 43enne che, come hanno confermato i primi risultati dell’esame autoptico eseguito dal medico legale Maria Rosaria Aromatario, sarebbe morto per le lesioni cerebrali causate dai pugni e dai calci ricevuti anche mentre era disteso a terra, pressoché esanime. Da qui l’accusa di omicidio volontario e, al termine dell’interrogatorio di garanzia, la conferma del carcere.

Ora l'attesa per il Riesame, il quale aveva chiesto una documentazione più ampia rinviando la prima udienza e che deciderà se concedere i domiciliari far restare Battaglia in carcere.  





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