ANNO 14 n° 119
Sanitā, ''spariti'' 115
posti letto nel Viterbese
Gli ospedali ne dovrebbero
avere 678 ma ne hanno 563
27/09/2013 - 02:00

VITERBO – Mancano la bellezza di 115 posti letto nella rete ospedaliera provinciale. La maggior parte dell'ammanco è concentrato a Belcolle. Ma non è affatto colpa dai tagli con l’accetta eseguiti negli ultimi lustri dai vari governatori del Lazio, alle prese con un debito sanitario debordante. Semplicemente, quei 115 posti letto, sono ''spariti'' nel nulla, evaporati chissà perché e chissà quando.

E’ il secondo sconcertante dato, dopo i 129 milioni di euro di mobilità passiva (a tanto ammonta il costo dei viterbesi che si fanno curare fuori provincia e, spesso, fuori regione) emerso dall’atto aziendale predisposto dal commissario della Ausl Luigi Macchitella, illustrato ieri mattina alle organizzazioni sindacali e che oggi verrà presentato alla conferenza dei sindaci.

''E’ un fatto grave e inspiegabile – commenta il segretario provinciale della Cisl-Sanità Mario Melerba -, emerso perché io stesso, essendomi accorto che in molti locali adibiti a studi medici, ripostigli e altre funzioni, erano presenti gli apparati di illuminazione e gli apparati elettro-medicali che si trovano sulle pareti delle camere di degenza. Allora – aggiunge – chiesi che venisse compiuta una ricognizione sui posti letto effettivamente utilizzati''. Alla sollecitazione di Malerba sì è aggiunta la volontà del commissario Macchitella di  ''fotografare'' la situazione dell'azienda sanotaria con uno studio articolato e minuzioso. ''Il risultato – osserva Malerba – è stato molto più pesante di quanto mi aspettassi”. Ad avviso del sindacalista, la ''sparizione'' dei 115 posti letto è intollerabile: ''A quanti malati – chiede – si sarebbe potuto evitare di trovarsi nei corridoio per mancanza di spazio nelle camere?''.

Il sistema sanitario viterbese aveva già subito un colpo durissimo con l’istituzione delle cosiddette macro-aree volute dall’ex governatrice Renata Polverini. Un meccanismo perverso che inseriva e inserisce tuttora la Tuscia nella marco-area Lazio Nord. Il risultato è che Roma ha più di 4 posti letto ogni 1000 residenti, cioè 1 in più di quanti ne prevede la legge. Per effetto della celebre media del pollo, invece, Viterbo si è ritrovato con 2,1 posti letto ogni 1000 abitanti, cioè uno in meno di quanti ne dovrebbe avere. Se al devastante effetto delle marco-aree si aggiunge che Belcolle si è, per così dire autocastrato, eliminando motu proprio altri 115 posti letto, si comprende il perché delle liste d’attesa e, almeno in parte, anche della mobilità passiva.

La Regione Lazio ha assegnato complessivamente alla Ausl di Viterbo 678 posti letto (592 ordinari e 86 di day hospital). Al 1° luglio 2013, invece, erano effettivamente attivi  563 (480 ordinari e 83 di day hospital). Ora, secondo Malerba, sarà molto complicato se non impossibile recuperarli. ''I posti letto mancanti - spiega il sindacalista - per la Regione sono attivi. L'unico modo per riaverli è trovare gi spazi in cui allestirli, ma senza il completamento di Belcolle la vedo molto dura. Un'altra soluzione potrebbe essere il ripristino dei posti letto tagliati alle strutture sanitarie private''.

A voler vedere il bicchiere mezzo pieno si potrebbe dire che l’Ausl, prevedendo ulteriori tagli, si sia portata avanti con il lavoro.

Facebook Twitter Rss