ANNO 14 n° 119
La ricetta di Macchitella per rilanciare la sanitā viterbese
28/09/2013 - 04:01

di Domenico Savino

VITERBO - Dopo aver snocciolato tutti i mali della sanità viterbese, il direttore generale della Ausl Luigi Macchitella tenta di vedere anche il bicchiere mezzo pieno. La missione del suo piano di rilancio è liberare risorse ''per migliorare il livello assistenziale dei cittadini'' dice durante la conferenza dei sindaci a Palazzo dei Priori. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di tanti responsabili delle singole amministrazioni del territorio che hanno voluto ascoltare e capire, informarsi e chiedere ''perché la sanità – sottolineano – riguarda tutti i cittadini soprattutto coloro che sono in difficoltà e che pagano in maniera pesante gli effetti della crisi''.

Macchitella assicura l’imminente firma per il collaudo ai lavori di adeguamento dell’ospedale di Tarquinia, l’arrivo dei primi finanziamenti per la ristrutturazione della Rsa di Orte e il completamento del Cecad (centro clinico di assistenza distrettuale) di Acquapendente. Ribadisce che a giorni verrà sbloccato il completamento del corpo A3 dell’ospedale di Belcolle (i lavori devono essere completati entro 270 giorni lavorativi, circa un anno e mezzo) e la dismissione dell’ex Ospedale Grande. Tuttavia l’obiettivo principale di Macchitella è introdurre un profondo cambiamento culturale nella gestione delle strutture per renderle efficenti e organizzate. Per non disperdere 129 milioni di euro di mobilità passiva: ''Il numero dei posti letto deve essere compatibile con le necessità di assistenza – spiega -. E’ necessario accorpare reparti per liberare risorse e non disperderle''.

Macchitella ha fatto anche riferimento alla necessità di superare una cultura organizzativa vecchia e affidarsi alla tecnologia: ''I cittadini leggono e si informano. La chirurgia moderna è laparoscopica e noi, invece, facciamo pochissima laparoscopia. E questo è uno dei motivi per cui i nostri pazienti preferiscono altre strutture e non scelgono quelle di questa Ausl''.

Dopo la lunga e dettagliata esposizione della triade Macchitella-Tonetti-Chierchini i sindaci della provincia hanno voluto esprimere il loro parere in merito. La richiesta comune è quella di avere qualche giorno di tempo in più per poter ''digerire l’atto aziendale, per leggerlo e formulare le singole proposte'' come dice Paolo Equitani ex sindaco di Bolsena e assessore provinciale all’ambiente. L’impatto comunque è positivo: ''Per la prima volta da quando sono sindaco – esordisce Mauro Mazzola di Tarquinia – ho avuto la possibilità di assistere alla completa esposizione dell’atto aziendale da parte del direttore e dei suoi collaboratori. Questa chiarezza non c’è mai stata. Allo stesso modo dico che è un piano ambizioso e che può essere modificabile. Noi sindaci – aggiunge – per i nostri cittadini siamo il punto di arrivo di centinaia di richieste. Non può più essere un nostro problema sapere dove va ad operare un medico o un primario. Noi vogliamo parlare di sanità e i reparti che funzionano meglio sono quelli che non mandano via i pazienti''. Della stessa opinione è il sindaco di Capranica Angelo Capelli: ''E’ un atto da cui si può partire per discutere. Al direttore chiedo di alzare il livello della qualità della medicina e di mettersi sempre dal lato dei pazienti che poi sono anche i cittadini''. Alessandro Giovagnoli (sindaco di Ronciglione) parla ''di atto innovativo che si rifà ad un modello che è stato vincente in altre regioni e in altri territori. La speranza è che possa esserlo anche nel Viterbese''. Ha chiuso Massimo Bambini di Acquapendente: ''E’ un atto apprezzabile anche se il nord della provincia resta penalizzato''. Ora i sindaci avranno tempo fino al 4 ottobre per proporre eventuali modifiche o integrazioni. Macchitella deve varare l’atto entro il 5 ottobre.





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