ANNO 14 n° 118
Immobili in vendita, terreni in gestione
Valentini: ''Entro la primavera sarà ultimato il censimento e approvato un piano
di valorizzazione dei beni che rimarranno pubblici, tra i quali il bosco di Belcolle''
21/01/2014 - 00:02

VITERBO - Eppur si muove: l'assessorato al Demanio della Regione Lazio, dopo anni di immobilismo, sciatteria e ruberie di ogni genere, sta mettendo mano all'immenso patrimonio delle Asl, concentrato soprattutto a Roma e a Viterbo. ''Entro la prossima primavera - spiega il consigliere regionale Riccardo Valentini - l'assessore al Demanio, Alessandra Sartore, presenterà un piano di valorizzazione di tutti i beni. I beni immobili che non possono essere destinati a scopi sanitari o sociali - precisa - verranno messi in vendita, mentre i terreni, in particolare quelli di grande estensione, saranno affidati in concessione. La proprietà resterà pubblica, ma i privati che li gestiranno dovranno valorizzarli dal punto di vista economico e quindi creare occupazione''. 

Ad avviso di Valentini, gli indirizzi della giunta Zingaretti sul patrimonio delle Asl permetterà di intervenire anche sul grande bosco di Belcolle, che sta andando letteralmente in malora.  Si tratta di circa 400 ettari di macchia di castagno ceduo di proprietà della Asl che dal 2007 non rende più un centesimo. Solo negli ultimi 6 anni sono così andati un fumo 2milioni e 400mila euro. E, cosa ancor più grave, il bosco, attualmente gestito dalla Regione Lazio, sta letteralmente morendo per incuria.

La grande macchia che dalla sorgente di Fiscole arriva a ridosso del complesso ospedaliero di Belcolle, è divisa in 19 lotti da circa 21 ettari ciascuno. Fino al 2007, ogni anno, veniva messo all’asta un lotto (il castagno ceduo va abbattuto tra il 19° e il 20° anno, quando raggiunge la maturazione e il legno che se ne ricava è nelle condizioni ottimali per essere utilizzato in edilizia o per la costruzione di infissi o mobili) al prezzo di 380mila-420mila euro. Insomma una rendita garantita per l’Azienda sanitaria, per di più mantenendo intatta la proprietà.

I guai per il bosco, come per tutto il resto dello sterminato patrimonio immobiliare della Asl di Viterbo, hanno avuto inizio nel 2001, quando l’allora governatore del Lazio Francesco Storace, con 2 successive manovre finanziarie, decise di coprire i debiti pregressi fino al 2000 procedendo alla cartolarizzazione, cioè a ipotecare, i beni delle Asl a destinazione sanitaria, come ospedali e poliambulatori. L’anno dopo, invece, decise di trasferire tutti i beni delle Asl non sanitari alla Gepra, una società di comunione di beni alla quale partecipano tutte le aziende sanitarie regionali. Un vero e proprio “esproprio”. La Gepra, finita al centro di inchieste giudiziarie per varie ruberie, è stata poi azzerata e la gestione del patrimonio è stata assunta direttamente dalla Regione. Ed è stato il definitivo abbandono. 

''Il bosco di Belcolle - sottolinea Valentini - si può ancora salvare, ma ha bisogno di interventi urgenti, in particolare di diradamento e di pulizia del sottobosco. Chi lo avrà in concessione - aggiunge -, dovrà gestirlo con criteri moderni. Lavoreremo affinché venga sfruttato anche per la produzione di energia alternativa'. 

Secondo Valentini, entro la primavera, la Regione raccoglierà eventuali manifestazioni d'interesse da parte dei privati di ottenere in concessione i beni demaniali. Dopodiché si procederà all'assegnazione. ''Con metodi assolutamente trasparenti'', afferma. 

I tempi dell'operazione recupero e rilancio del patrimonio delle Asl saranno relativamente brevi: ''Penso che entro il 2014 - conclude Valentini -, il piano sarà in fase di attuazione. Bisogna poi tener conto che la crisi economica non aiuta e che negli ultimi anni il mercato immobiliare ha subito una grande battuta d'arresto e il valore degli immobili si è svalutato''. 





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