ANNO 14 n° 118
Evasione Iva e Irap con auto importate,
arrestata Catia Marchetti, ricercato il fratello Elio
02/07/2014 - 22:30

VITERBO - Catia Marchetti, nota imprenditrice viterbese, titolare di un autosalone in via della Palazzina, è stata arrestata ieri mattina dagli agenti della Polizia Stradale di Viterbo, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della procura della Repubblica. La donna è ora rinchiusa nel carcere femminile di Civitavecchia in attesa di essere sottoposta all'interrogatorio di garanzia, che sarebbe stato fissato per domani mattina.

Ricercato il fratello Elio, conosciutissimo in città, anch'egli destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Al momento del blitz si trovava all'estero, sembra in Lussemburgo. Non è ancora chiaro se per motivi di lavoro o perché sentisse sul collo il fiato degli investigatori.

I due, insieme a un'altra decina di persone, secondo quanto si è appreso, farebbero parte di un'organizzazione ramificata in altre città, compresa Roma, che avrebbe evaso l'Iva e l'Irap importando auto di grossa cilindrata da altri paesi europei.

Subito dopo l'arresto della Marchetti, gli agenti della Polizia stradale hanno perquisito sia l'autosalone che la sua abitazione sequestrando una grossa mole di documenti che, nei prossimi giorni, saranno passati al setaccio dagli inquirenti.

Secondo l'accusa, l'organizzazione smantellata dalla Polstrada, avrebbe messo in piedi un giro di auto di grossa cilindrata, per lo più importante dall'estero, falsificando i documenti ed evadendo l'Iva e altre imposte. Un giro di svariate centinaia di migliaia di euro.

L'indagine, particolarmente complessa, sarebbe scaturita dagli accertamenti eseguiti dalla Polstrada su alcune auto acquistate all'estero e immatricolate in Italia. Auto che sarebbero state intermediate da società ''cartiere'' per finire in alcuni autosaloni, tra cui quello dei Marchetti, che sarebbero riusciti così ad evadere l'Iva e l'Irap. Attraverso false fatturazioni, inoltre, i personaggi coinvolti documentato costi deducibili in realtà inesistenti.





Facebook Twitter Rss