ANNO 14 n° 118
Catia Marchetti respinge le accuse
04/07/2014 - 15:00

VITERBO - Catia Marchetti si professa innocente, respinge le accuse e afferma di non essersi mai occupata della concessionaria di via della Palazzina, ritenuta dagli inquirenti l'epicentro dell'evasione Iva per oltre 6 milioni di euro. Questo, in sintesi, l'esito dell'interrogatorio di garanzia cui la donna, arrestata l'altro giorno nell'ambito dell'operazione Red Zoll, condotta dalla Polstrada di Viterbo, è stata sottoposta questa mattina nel carcere di Civitavecchia.

Le dichiarazioni della Marchetti sono in netto contrasto con quanto è emerso dalle indagini: secondo gli inquirenti sarebbe stata proprio lei, insieme con fratello Elio, a gestire il traffico di auto d'importazione, evadendo sistematicamente l'Iva e altre imposte attraverso un complesso giro di società farlocche, intestate a personaggi inesistenti o a prestanome.

Dopo la donna saranno interrogati i due commercialisti romani, padre e figlio, finiti agli arresti domiciliari, che secondo l'accusa avrebbero aiutato i fratelli Marchetti a gestire il meccanismo truffaldino. Uno dei due commercialisti, il figlio, è stato il consulente della vecchia Viterbese, sul fallimento della quale ci sono ancora molti lati oscuri da chiarire.

Anche Elio Marchetti, che si è costituito l'altro ieri ed è rinchiuso nel carcere di Mammagialla, è in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Come la sorella è indagato per truffa, falsificazione e di distruzione di documenti, evasione fiscale ed altro. 





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