ANNO 14 n° 120
Testimone ''Pressioni per favorire Ecologia Viterbo''
18/01/2014 - 01:00

VITERBO - ''Nel corso del 2008 ho subito forti pressioni per aumentare le tariffe di Ecologia Viterbo, la società incaricata della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in città e nelle frazioni. Ad onor del vero Ecologia Viterbo aveva una tariffa provvisoria ferma al 2005''. E' quanto ha dichiarato Riccardo Ascenzo, ex dirigente dell'Area rifiuti della Regione Lazio, in un interrogatorio davanti al pm Alberto Galanti il 31 gennaio scorso.

Ad esercitare le ''forti pressioni'', secondo quanto riferito da Ascenzo, sarebbe stato Bruno Landi, ex presidente socialista della Regione Lazio negli anni '80, presidente di Ecologia Viterbo, finito agli arresti domiciliari insieme ad altre sei persone, tra le quali Manlio Cerroni, il “Supremo”, ras delle discariche in gran parte del Lazio. Secondo i magistrati, Landi sarebbe stato l’uomo di fiducia di Cerroni e “ambasciatore” dei suoi interessi alla Regione Lazio, dove aveva stretto una fitta rete di rapporti con dirigenti e, soprattutto, politici.

Landi, a detta dell'ex dirigente regionale, interveniva in qualità di responsabile della FederLazio Ambiente ''Egli - ha riferito a verbale Ascenzo - mandò in Regione più di una lettera durissima con la quale minacciava, se non ricordo male, la chiusura degli impianti in caso di mancato rilascio o aggiornamento della tariffe alle società consociate. Mi ricordo soprattutto - ha aggiunto - forti pressioni per il rilascio delle tariffe definitive a favore di Ecologia Viterbo e l'aggiornamento della tariffa della Ecoambiente. Ad onor del vero Ecologia Viterbo aveva una tariffa provvisoria ferma al 2005''.

Il funzionario ha inoltre svelato che in Regione c’era chi faceva del tutto per mantenere e consolidare il monopolio di fatto dell’impero Cerroni nel business dei rifiuti. I comuni venivano di fatto obbligati dalla Regione a conferire i propri rifiuti alle varie discariche controllate e riconducibili al ''Supremo''

Le dichiarazioni di Ascenzo hanno rafforzato il convincimento del pm, come si evince dalla richiesta di arresto, che 'la Regione Lazio, sotto l'egida dell'onnipotente Luca Fegatelli (posto ai domiciliari come Cerroni e Landi), esercitava un ferreo controllo del sistema della gestione dei rifiuti nel Lazio, tramite il controllo della tariffa rifiuti e delle autorizzazioni'.

Ascenzo, tra l'altro ha definito ''del tutto illegittimo'' il sistema della tariffa imposta dalla Legge regionale 27/1998 e ha riferito che ''quando, nel corso di una riunione tecnica cui era presente anche Cerrroni, ne proposi l'abrogazione, nessuno dei presenti manifestò di apprezzare l'idea e, una decina di giorni dopo, fui trasferito ad altro incarico''.





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