ANNO 14 n° 120
Gli inquirenti: ''Fioroni chiamava Cerroni dal ministero''
Secondo i carabinieri del Noe i due parlavano di rifiuti già nel 2008
17/01/2014 - 17:49

VITERBO – Emergono nuovi particolari dall’indagine sulla gestione dei rifiuti nel Lazio condotta dai militari del Noe (Nucleo operativo ecologico), che ha portato all’arresto del patron delle discariche e socio pubblico della Gesenu, società che fa parte di Viterbo Ambiente, Manlio Cerroni e di altre sei persone. Nelle carte dell’inchiesta ci sono anche alcune telefonate tra Cerroni e il parlamentare viterbese del Partito democratico Beppe Fioroni.

‘’Nel 2008 – scrive il Corriere della Sera - Cerroni interloquisce con Beppe Fioroni in merito a possibili emendamenti in finanziaria per incentivare i termovalorizzatori (il suo, di Albano, ne beneficerà). Fioroni, all’epoca ministro della Pubblica istruzione, era stato sindaco di Viterbo, dove il pluri consorziato Cerroni era ben rappresentato, avendo la metà dell’associazione temporanea d’impresa che gestiva lo smaltimento rifiuti. Il rapporto tra i due non era recente’’.

Il tema è quello del Cip 6 (finanziaria, ndr). Nella relazione del 2012 del Noe i carabinieri scrivono ‘’Cerroni è inamovibile rispetto alla necessità di attingere allo strumento Cip 6’’.

Il 23 maggio – scrive ancora il Corriere della Sera - il ministro richiama Il Supremo da ‘’un’utenza intestata al ministero della Pubblica Istruzione’’, per dargli un numero di fax, al quale Cerroni deve inviargli documenti. In quel periodo i contatti tra Cerroni e il Pd sono assai intensi.

Nello stesso periodo, inoltre, i militari ricostruiscono così il 31 luglio si svolge l’incontro nella sede del Pd tra Cerroni e Di Carlo e ‘’forse Fioroni’’. Un incontro che si sarebbe svolto, sempre secondo gli investigatori, ‘’con l’intento di definire alcuni aspetti riguardanti i lavori parlamentari sul Cip6’’.

 

 

 





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