ANNO 14 n° 120
Quei regali del ''Supremo'' a Fioroni
Anche il parlamentare viterbese del Pd nella lista degli omaggi natalizi
che il re delle discariche faceva recapitare a politici e amministratori
17/01/2014 - 00:01

VITERBO – Nuovi particolari sui rapporti tra Manlio Cerroni – il Supremo, il re delle discariche laziali e non solo, arrestato il 9 gennaio scorso insieme ad altre sei persone – e i politici. Una folta schiera di politici, di qualsiasi schieramento politico, preferibilmente potenti. Arrivano dalle carte dell'inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico, guidati dal colonnello Sergio De Caprio, detto Ultimo.

Si tratta di conferme della vicinanza, amicizia, in qualche caso frequentazione, che Cerroni coltivava con amministratori regionali, deputati, ex sindaci di Roma. In particolare, il Corriere della Sera riporta che “la strategia lobbistica della Colari (una delle aziende dell'86enne, ndr) si concrettizzava anche attraverso l'elargizione di regalie natalizie dirette” ai politici. Cioè cesti e bottiglie di vino, acquistati in un'enoteca dell'Eur e recapitati alle persone che interessavano. La cosa di per sé non costituisce reato – spiegano i carabinieri – anche se è indicativa del sistema creato da Cerroni per tutelare ed allargare i suoi interessi.

Nella lunga lista di politici destinatari dei doni tra il 2005 e il 2008, spiccano i nomi di due ex presidenti della Regione, Francesco Storace e Piero Marrazzo, e dell'ex sindaco di Roma Walter Veltroni, ma anche quello del parlamentare viterbese Giuseppe Fioroni. Con il quale, secondo l'informativa del Noe, Cerroni “forse si sarebbe incontrato nel 2008 insieme anche all'ex assessore regionale Mario Di Carlo (recentemente scomparso, ndr)”. Il forse è comunque indicativo di quanto l'indagine non sia arrivata ancora a definire certi aspetti dell'intricata vicenda, vicenda dalla quale – va ribadito per correttezza – Fioroni è comunque estraneo dal punto di vista giudiziario. Quell'incontro, sempre secondo i carabinieri, sarebbe servito “per definire alcuni aspetti riguardanti i lavori parlamentari di legiferazione inerenti gli incentivi Cip 6 da assegnare agli impianti di termovalorizzazione”.

L'altro giorno intanto Cerroni – che si trova agli arresti domiciliari – è comparso davanti al Gip per il primo interrogatorio, negando le accuse (“Non ho mai pagato nessun politico, anzi ho salvato Roma dai rifiuti”. Interrogato anche Bruno Landi, anche lui agli arresti e legale rappresentante della Ecologia Viterbo, che gestisce gli impianti di Casale Bussi e di Monterazzano.

E proprio sui legami con la Tuscia, ecco che il Corriere della Sera svela che oltre Landi anche Cerroni aveva un rapporto tutt'altro che marginale con il sistema dei rifiuti viterbesi. Cerroni infatti risulta sia amministratore della Sorain Cecchini (socia di maggioranza della Genesu) sia consigliere della stessa Genesu. E la Genesu è una delle due società che ha dato vita a Viterbo Ambiente, attuale concessionaria per la raccolta dei rifiuti del Comune di Viterbo.





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