ANNO 14 n° 120
Il presidente di Ecologia Viterbo mercoledì dal Gip
Bruno Landi, posto ai domiciliari, sarà interrogato mercoledì a Roma
13/01/2014 - 00:02

VITERBO – Bruno Landi, presidente Ecologia Viterbo, la società titolare dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Casale Bussi e della discarica di Monterazzano, comparirà mercoledì prossimo davanti al Gip del tribunale di Roma. Settanta anni, avvocato, presidente socialista della Regione Lazio negli anni Ottanta, da alcuni giorni sottoposto agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti nella Capitale, dovrà spiegare al magistrato i rapporti tra Manlio Cerroni, ''Il supremo'', con la Regione Lazio e il mondo politico romano. Rapporti dei quali lo stesso Landi, come emerge dalle intercettazioni telefoniche, era uno dei principali ''curatori''.

Prima di lui, il Gip Massimo Battistini, lo stesso che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare a carico di sette persone, tra le quali alcuni alti funzionari regionali, ascolterà il capo in testa dell'organizzazione, Cerroni, 87 anni, accusato di aver promosso, con la complicità del presidente di Ecologia Viterbo e altri personaggi, un'associazione a delinquere finalizzata a mantenere e consolidare il monopolio del ''Supremo'' nel business della monezza a Roma e nel Lazio, realizzando guadagni miliardari.

Cerroni, ras della discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa, da anni ha messo radici anche a Viterbo. E’ infatti il presidente della Sorian Cecchini, società che detiene il 55% della Gesenu, una delle due gambe dell’associazione temporanea d’impresa (Ati) che ha dato vita a Viterbo Ambiente, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Viterbo. E non è escluso che Cerroni, attraverso il complesso meccanismo delle partecipazioni, abbia un ruolo non proprio di secondo piano anche in Ecologia Viterbo, quindi nell'impianto di trattamento di Casale Bussi e nella discarica di Monterazzano. Il presidente di Ecologia Viterbo è infatti Landi, definito dai magistrati il principale ''ambasciatore'' del ''Supremo'' alla Regione Lazio.

Va detto che Viterbo Ambiente ed Ecologia Viterbo non sono direttamente coinvolte nelle inchiesta. Le accuse contestate a Landi e a Cerroni si riferiscono a fatti avvenuti a Roma e Albano Laziale. Per ora. Le indagini dei carabinieri del colonnello Sergio De Caprio, però, sono tutt'altro che chiuse. E, secondo i boatos, punterebbero in alto: agli ambienti politici che avrebbero favorito l'impero Cerroni. E ad accertare perché lo hanno favorito.

Non caso l'ordinanza del Gip tira in ballo anche l'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo, accusato di falso e abuso d'ufficio. Nel 2008 firmò l'ordinanza che permetteva a Cerroni di costruire un termovalorizzatore ad Albano Laziale, nonostante fossero già scaduti i suoi poteri di commissario all'emergenza rifiuti. ''Vi era un'unità d'intenti tra la parte politica e quella imprenditoriale'', cioè tra Marrazzo e Cerroni, scrive il Gip. L'ex governatore ha dichiarato di aver sempre agito correttamente e di essere pronto a fornire tutti i chiarimenti richiesti.

Intanto monta la polemica politica: ''C'era un monopolio che non consentiva un moderno ciclo dei rifiuti - ha detto l'ex presidente della Regione Renata Polverini -. I problemi sono iniziati quando tentai di spezzare quel monopolio''.

Secondo Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale, l'attuale governatore Nicola Zingaretti ''é stato lasciato solo di fronte al 'cerronismo' dopo aver deciso di far costituire la Regione parte civile nell'eventuale processo''. Per Storace, anch'egli ex governatore del Lazio, il centrosinistra teme le possibili rivelazioni di Cerroni, ma ci sarebbero molti silenzi anche a destra. ''Curiosità - osserva Storace - su questa vicenda non si legge una sola parola di Rutelli, Veltroni, Alemanno...''.

''Il 'cerronismo' l'abbiamo combattuto in modo concreto, alla luce del sole, senza ricorrere a doppi giochi, giri di parole o capriole retoriche: subito dopo l'insediamento abbiamo preso di petto la questione rifiuti e in pochi mesi siamo riusciti a chiudere la discarica di Malagrotta'ì, gli ha risposto il capogruppo Pd alla Pisana Marco Vincenzi, confermando il pieno appoggio alla decisione di Zingaretti.





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