ANNO 14 n° 120
Sommergibile trovato dopo un secolo, parla l'ultimo discendente Guglielmotti
Ferdinando svela particolari inediti di Alberto a cui fu intitolato il sottomarino
03/08/2018 - 15:55

MONTALTO DI CASTRO – ''Come ultimo discendente della famiglia Guglielmotti, la notizia del ritrovamento del sommergibile intitolato al mio antenato dopo oltre un secolo mi coglie di sorpresa e mi riempie di gioia’’. A parlare è il visconte Ferdinando Guglielmotti, nobile e imprenditore di Montalto di Castro.

Il sommergibile Guglielmotti è stato ritrovato dopo 101 dall'affondamento, durante un'esercitazione dei cacciamine della Marina militare, presso l'isola di Capraia, a 400 metri di profondità.

Il ritrovamento del relitto è avvenuto da parte di nave Gaeta in una posizione correlabile con quella nota del suo affondamento avvenuto alle 21.50 del 20 marzo del 1917 da parte dallo 'sloop' inglese HMS Cyclamen, che lo aveva scambiato per un battello tedesco. La scoperta è stata poi convalidata dalla successiva investigazione da parte di nave Rimini con il veicolo 'multipluto' che ha permesso di scattare anche le prime immagini del sommergibile mostrando inconfutabilmente l'identità del relitto grazie alla corrispondenza con i dettagli costruttivi del battello che appare adagiato sul fianco mostrando, ben riconoscibile, il cannone di prora. Le immagini hanno anche confermato lo speronamento avvenuto da parte dell'unità inglese.

La notizia, diffusa ieri, ha avuto un grande clamore a livello nazionale. Un clamore arrivato fin nella Tuscia dove abitano gli ultimi discendenti della famiglia che dà il nome al sommergibile.

“Mio nonno e il mio bisnonno erano presenti al varo del sommergibile – racconta Ferdinando Guglielmotti - Conserviamo sia le foto che il filmato dell’istituto Luce. Da un punto di vista umano, invece, c’è un duplice dispiacere per i resti di quei 14 corpi ritrovati all’interno e per il fatto che questo sommergibile non ha potuto solcare i mari e combattere per la patria. Nella prima guerra mondiale poco dopo essere salpato da La Spezia diretto a Brindisi per affrontare gli austro ungarici e i tedeschi è stato speronato accidentalmente dalla nave inglese sua alleata ed è affondato’’.

Padre Alberto Guglielmotti a cui era stato intitolato il sommergibile resta un personaggio nella storia italiana. A raccontarne la vita è lo stesso Ferdinando.

''Si chiamava Francesco Maria Guglielmotti e quando prese i voti - fu frate domenicano - ha trasformato il suo nome in Alberto. Era bibliotecario e anziché stare nelle stanze del potere della curia romana ha sempre preferito studiare. Era un grande appassionato di viaggi. Fu lui a scrivere a scrivere “Marcantonio colonna alla battaglia di Lepanto’’.

''Sua è la storia della Marina Pontificia. A casa a Montalto – racconta ancora Ferdinando Guglielmotti - conservo ancora la prima stesura. Ha scritto inoltre il Vocabolario marino militare e per questo fu nominato primo marinaro d’Italia. E’ morto nel 1892 a 81 anni. Per questi motivi nella prima guerra mondiale il primo sommergibile che andava nella flotta italiana fu intitolato a lui in quanto importante storico dell’800 della Chiesa. Ancora oggi si studia sul vocabolario marino militare di padre Alberto Guglielmotti’’.

Ma Ferdinando svela anche un particolare inedito. ''Padre Alberto Guglielmotti amava viaggiare. A casa conservo il bastone da cui estrasse il metro per misurare le Piramidi. Andò infatti in Egitto a misurarle’’.

In suo onore, Alberto si chiamava anche il fratello del nonno di Ferdinando che morì sul Carso da tenente a 20 anni durante la prima guerra mondiale.

''La nostra – conclude con orgoglio Ferdinando Guglielmotti - è una famiglia di patrioti e guerrieri. E’ una famiglia che ha dato sempre i suoi uomini migliori sia alla Chiesa che alla Patria’’.

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