ANNO 14 n° 120
Ospizio lager di Gradoli, chiesti oltre 18 anni di condanne
Il pm: ''Anziani abbandonati e non curati: struttura senza alcun permesso''
06/07/2018 - 07:05

GRADOLI – Grave che una struttura senza alcuna autorizzazione e convenzione potesse ospitare persone non autosufficienti. Gravissimo che non si sia fatto nulla per evitarne la morte.

Nonostante non ci fossero infermieri o operatori socio sanitari, all’interno della casa di riposo ''Il Fiordaliso'' di Gradoli, chiunque si sarebbe dovuto accorgere del peggioramento della salute degli ospiti. Chiamare un’ambulanza, trasportarli nel più vicino ospedale.

''Eppure niente di tutto questo è stato fatto''. E’ lapidario il pubblico ministero Franco Pacifici. Diretto. Non utilizza mezzi termini: chi ha sbagliato deve pagare. E chi ha sbagliato, per la morte di tredici anziani ospitati nella struttura dell’alta Tuscia a cavallo tra il 2009 e il 2010, non sono solamente Franco Brillo e figli, gestori dell’ospizio, ma anche i medici Ugo Gioiosi e Lucia Chiocchi, ''che, seppur senza alcuna autorizzazione della Asl, settimanalmente andavano a visitare quei soggetti''.

In forma privata, percependo decine e decine di euro, senza che la Asl di competenza sapesse nulla. D’altronde ''Il Fiordaliso'' non aveva alcuna convenzione con il sistema sanitario locale, né alcuna autorizzazione per agire come casa di cura, ospitando al suo interno – in maniera totalmente illegittima - persone non autosufficienti e con problematiche psichiatriche.

''Abbiamo un documento – prosegue il pm – in cui la dottoressa Lucia Chiocchi attestava che ogni ospite della struttura fosse capace di intendere e di volere. Un falso, ovviamente. Che legittima la presenza di malati cronici e psichiatrici all’interno di quelle mura''.

Gli anziani, secondo la Procura morti per le conseguenze di una situazione di degrado, abbandono e di cure non adeguate, avrebbero dovuto essere ospitati in centri specialistici e avere piani di assistenza personalizzati.

''Eppure nemmeno le cartelle cliniche sono state ritrovate al momento della chiusura della struttura: per creare un piano terapeutico c’è bisogno della visita della Asl, ma la Asl non sapeva dell’esistenza de ''Il Fiordaliso'' '', conclude.

Una casa di riposo ‘’dolosamente e permanentemente abusiva anche dopo l’ordinanza di sgombero. Per questo chiedo la condanna di tutti i responsabili’’. Per il gestore Franco Brillo 6 anni e 6 mesi, così come per il medico Ugo Gioiosi. Per la dottoressa Lucia Chiocchi, invece, 5 ani e 2 mesi, mentre per i figli di Brillo l’assoluzione per intervenuta prescrizione.

Alla prossima udienza parola alle difese, poi la sentenza.

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