ANNO 14 n° 119
Nessuna morte sospetta all'interno della casa di riposo, assolti gestori e medici
La sentenza nella tarda serata di ieri, dopo un’udienza fiume durata oltre 12 ore
13/07/2018 - 01:54

GRADOLI – Casa di riposo ''Il Fiordaliso'', dopo oltre dodici ore di udienza, nella tarda serata di ieri è arrivata la sentenza. Secondo la Corte d’Assise viterbese, non ci fu alcuna morte sospetta all’interno della struttura di Gradoli. Così per il gestore Franco Brillo e per i dottori Ugo Gioiosi e Lucia Chiocchi, alla sbarra con l’accusa di abbandono di incapace, è arrivata l’assoluzione con formula piena.

Non avrebbero potuto fare nulla per evitare quelle tredici morti che si verificarono a cavallo tra il 2009 e il 2010. Tutti anziani tra i 71 e i 98 anni con un quadro clinico già serio, cronico e compromesso al momento del loro ingresso nella struttura e che niente avrebbe potuto salvare.

Nessun abbandono, quindi. Nessun tipo di assistenza inadeguata, all’interno di quella casa di riposo che come più volte sostenuto dal pm Franco Pacifici agiva ''senza alcuna autorizzazione e convenzione, nella totale illegalità''. Per la Corte, presieduta dai giudici Silvia Mattei e Rita Cialoni, non c’è stata alcuna violazione, nessuna responsabilità: la dottoressa Lucia Chiocchi, dipendente della Asl toscana, e il medico Ugo Gioiosi appartenente a quella umbra, non avrebbero potuto fare altro di quello che fecero: ''Visitare personalmente i pazienti una volta a settimana e consigliare al gestore Brillo il ricovero nei momenti in cui ce ne fosse stato bisogno - ha sottolineato l’avvocato Sergio Finetti, per la difesa – percependo di fatto una cifra irrisoria rispetto alla loro professionalità''.

''Esistono certificati di ricovero che attestano come molti degli anziani siano stati portati in pronto soccorso anche in piena notte, su consiglio del medico Gioiosi – ha proseguito l’avvocato Enrico Valentini – e proprio la sua presenza assidua nella struttura va a stridere con ciò che ci veniva contestato dalla Procura: se c’è un medico pronto a intervenire in caso di necessità, come si può parlare di abbandono? Di scarse o inadeguate cure?''.

E poi una riflessione sulle famiglie degli anziani: ''Ma chi ha abbandonato chi? – ha proseguito lo stesso Valentini  – È questo il vero punto della questione. Queste persone sono state portate a Gradoli dai loro parenti con femori già rotti e piaghe da decubito presenti. Eppure loro si sono sentiti sereni nell'affidarli alla Fiordaliso, soddisfatti della gestione dei Brillo. Aprire una struttura senza autorizzazione non significa abbandonare chi vi sta dentro al suo destino. E qui, infatti, nessuno l’ha fatto''.

Accolte le tesi delle difese, tutti sono stati assolti con formula piena. A rimanere in piedi l’accusa di appropriazione indebita. Franco Brillo e il figlio Federico avrebbero sottratto soldi agli ospiti della struttura, approfittando della loro non autosufficienza: per entrambi è arrivata la condanna a un anno e 800 euro di multa.

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