ANNO 14 n° 119
I legale della famiglia Esposito: ''Aprire una
nuova inchiesta dopo la diffusione delle foto''
10/10/2014 - 00:00

VITERBO - ''Alla luce dell’ultima iniziativa mediatica di De Santis, ancora ospitato in una camera singola e non in galera nonostante non appaia sofferente ma in posa nelle foto diffuse sui mass media - scrivono in una nota gli avvocati Angelo e Sergio Pisani - stigmatizziamo il paradossale tentativo di confondere l’opinione pubblica e chiediamo rispetto e giustizia per la memoria ed il sacrificio di Ciro Esposito''.

''De Santis - affermano i legali - diffonde le proprie foto in posa nonostante si trovi in stato di arresto e senza alcun rispetto delle norme e del suo privilegiato stato di detenuto. Non si può giustificare che un detenuto per fatti così gravi abbia tanta libertà e non si limiti a difendersi tramite i suoi avvocati. Anzi, chiediamo che si apra un'inchiesta che chiarisca come è possibile che il De Santis riesca così facilmente a comunicare con l’esterno e soprattutto che si garantisca rispetto e giustizia per le parti offese''.

I due legali continuano: ''Prendiamo atto del fatto che De Santis possa pensare, scrive e stare in piedi senza problemi e vogliamo credere che sia disperato per l’atroce delitto di un giovane indifeso ma nonostante tale dolore per la morte di Ciro ci chiediamo perché non proferisce alcuna parola di pentimento e scuse e non spiega agli Italiani perché armato di pistola ed esplosivi assaltava un pullman bloccato nel traffico come denunciato da numerosi testimoni e vittime aggredite''

''Tuttavia - si legge nella nota dei legali della famiglia Esposito - appare assurdo che, anziché rispondere ai magistrati e rispettare la legge e soprattutto le persone offese, il De Santis , che fino a qualche giorno dopo l’agguato commesso non presentava alcuna ferita da arma da taglio, continui a pubblicizzare la sua versione dei fatti attraverso i media ricostruendo una strumentale e inverosimile dinamica che contrasta apertamente con quanto emerge dagli atti di indagine, che alla fine si rivelerà un boomerang per lo stesso colpevole''.





Facebook Twitter Rss