ANNO 14 n° 118
Italia in zona gialla da oggi. La beffa per negozi e ristoranti pronti a riaprire domenica
A differenza delle ultime due settimane, la nuova ordinanza del ministero della Salute scatta da lunedì. delusi ristoratori e commercianti che aspettavano di ripartire dal giorno festivo

Torna a colorarsi di giallo la mappa delle regioni dopo l’ultimo report della Cabina di Regia sull’andamento della pandemia di Coronavirus, ma da lunedì 1 febbraio e non da domenica, come di solito accadeva. La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza entra in vigore infatti alla scadenza della precedente, nonostante nelle ultime due settimane le nuove fasce fossero sempre entrate in vigore a metà del weekend. Un dettaglio che rischia di portare nuova confusione soprattuto tra ristoratori e commercianti, che aspettavano proprio l’effetto del giorno festivo per riaprire e recuperare le settimane passate con orari ridotti.

'L’indice di trasmissione del contagio è sceso a 0,84 – ha commentato in un post su Facebook il ministro Speranza -. È un risultato incoraggiante frutto dei comportamenti corretti delle persone e delle misure di Natale che hanno funzionato. Numerose regioni torneranno in zona gialla. Questa è una buona notizia, ma è fondamentale mantenere la massima attenzione. La sfida al virus è ancora molto complessa'

Ciò significa che nella maggior parte delle regioni italiane potranno riaprire bar e ristoranti a pranzo, mentre resta la chiusura al pubblico dalle 18, con possibilità di effettuare delivery (solo per i ristoranti) e consegna a domicilio. Ma anche che riapriranno i musei nei giorni feriali. Chiudono invece per tutti i centri commerciali nei festivi e pre festivi, dunque per i week end, perché considerate zone in cui c'è un alto rischio di assembramento. Come nelle aree arancioni, resta il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5 del mattino successivo. Dopo quest'orario, sarà necessario munirsi di autocertificazione per potersi spostare anche all'interno del proprio Comune.

Da lunedì 1 febbraio, quindi, chi si trova in zona gialla potrà spostarsi più liberamente fuori dal proprio comune. Ma per il via libera agli spostamenti tra regioni bisognerà aspettare il 15 febbraio, quando cesserà il divieto ai viaggi non essenziali fuori dalla propria regione anche per le zone gialle..

Le proteste puntuali non mancano, a cominciare dalla Lombardia che aveva passato una settimana in zona rossa per sbaglio: «Non ci resta che prenderne atto – ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana su Facebook – perché la decisione è sopra la nostra testa e al di là delle nostre volontà. Sicuramente vengono penalizzate le tante attività già pronte a ripartire da domenica». E le proteste riguardano anche chi è rimasto in arancione non sentendo di meritarlo. Come la Sardegna del governatore Christian Solinas, che ha già annunciato ricorso al Tar contro l’ordinanza di Speranza forte dell’indice Rt allo 0,81 nell’ultima settimana. Per Solinas altri sette giorni in zona arancione è «un provvedimento immotivato, che danneggia gravemente il nostro tessuto economico e produttivo».

 

La nuova mappa dal 1 febbraio

Zona arancione

Provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Puglia, Sicilia

Zona gialla

Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, provincia autonoma di Trento, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Calabria



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