VITERBO - Un turbinio di emozioni e di brividi. Dies Natalis entra subito nel cuore dei viterbesi. Il debutto della nuova macchina di Santa Rosa non ha tradito le aspettative: è stato un trionfo così come il Trasporto eseguito in maniera impeccabile dai Facchini.
''E' stato un bel percorso non facilissimo, con punti abbastanza critici e li abbiamo superati - ha commentato Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini all'arrivo della macchina sul sagrato del Santuario di Santa Rosa - Gigi (Luigi Aspromonte ndr) da novello capotrasporto è stato magistrale''.
Il trasporto si è mosso intorno alle 9,30 da San Sisto dopo la benedizione del vescovo e la consegna della macchina da parte della sindaca. Durante il suo intervento si levano fischi dalla piazza. Ma l'attenzione è tutta per Dies Natalis. Le allegorie che raccontano la morte e l'assunzione in cielo della Santa, esaltate dall'illuminazione che dona un colore ambrato alla Macchina, lasciano tutti a bocca aperta.
Il primo 'Sollevate e fermi' di Luigi Aspromonte, capo trasporto di questa sera, arriva alle 9,27. Nel primo tratto la macchina procede spedita, fino alla prima sosta in piazza Fontana Grande. Poi c'è la discesa di via Cavour, prima di entrare in piazza del Comune dove Dies Natalis fa la prima girata.
Qui la seconda sosta. Mentre la macchina è ferma su via del Corso, il distacco di un po' di intonaco da un balconcino ferisce una persona in maniera non grave. I vigili del fuoco si affrettano a ripulire e liberare il percorso.
Dies Natalis riparte. In via Roma la strada si restringe e i facchini toccano con le mani i muri, ma la macchina passa e poi si ferma in piazza delle Erbe.
Quindi si riparte. In via del Suffragio il passaggio più stretto. Tra il Suffragio e la sosta tecnica al Corso, la macchina tocca la grondaia di un'abitazione. Alle 23,20 l'arrivo in piazza Verdi. Resta l'ultima fatica: la salita verso il Santuario.
Si preparano le corde, Luigi Aspromonte dà l'ultimo 'Sollevate e fermi'. Quindi la salita. Dies Natalis arriva a 'casa' pochi minuti prima di mezzanotte e i facchini si lasciano andare a un abbraccio liberatorio.