di Daniele Girardi

VITERBO - Sprechi e misteri circa i lavori dell'autostrada che si sta costruendo tra Civitavecchia Tarquinia, a causa del solito malcostume italiano.

È questo il senso dell'articolo di Nicola Caracciolo sul 'Fatto Quotidiano' di domenica 29 settembre. Il giornalista ha giustamente posto in evidenza alcuni problemi venuti alla luce sui lavori che si stanno portando avanti, peraltro a rilento. Il tratto di strada in questione, il lotto 6A (Civitavecchia-Tarquinia) sarebbe dovuto costare circa 200 milioni di euro, peccato che ne sarebbero stati spesi già 174 e i lavori sono ancora in alto mare.

Inoltre ci sarebbe il problema più grave, cioè quello dell'aver costruito un sistema di scatole cinesi, che così facendo non permetterebbe di capire chi, in soldoni, deve gestire i lavori. A capo di tutto si sa, c'è SAT, la quale ha creato SAT Lavori, ma quest'ultima non se ne occuperebbe direttamente, bensì li avrebbe concessi, trattenendosi il 20% dell'ammontare anche se non previsto dalla legge, ad altre imprese cui affidarli.

Le imprese sono state trovate ma quasi tutte si sono ritirate subappaltando i lavori ad altre ancora. In questo modo diventa sempre più difficile fare i controlli previsti per legge, senza contare che costruzioni e lavori così importanti attirano molto spesso anche capitali sporchi e denaro pronto per essere riciclato.