ANNO 14 n° 117
Talete, contestate alcune voci del bilancio
Iscritte come perdite, sarebbero investimenti da ammortizzare
29/09/2015 - 00:00

di Roberto Pomi

VITERBO – Futuro Talete, si vuole vedere chiaro sui conteggi presentati dalla società che ha certificato il bilancio e il passivo di 4 milioni e mezzo di euro. Un lungo pomeriggio di discussione quello di ieri per il Comune di Viterbo, socio al 28% della spa che da un decennio si occupa della gestione del servizio idrico nella Tuscia.

Dalle 15,30 alle 19 sono rimaste accese le luci nella stanza riunioni della quinta commissione in via Garbini. Presenti anche il sindaco Leonardo Michelini, il presidente dimissionario di Talete Stefano Bonori e il ragioniere capo di Palazzo dei Priori Stefano Quintarelli.

Al centro del tavolo la posizione che l’amministrazione comunale prenderà in sede di assemblea dei soci Talete, in agenda per il 5 di ottobre. Un momento cruciale per i destini della spa. L’attenzione è puntata sulla linea del sindaco Michelini. Il quale, durante l’incontro ha parlato chiaramente. ''Prima di giungere alla nomina di un nuovo cda della società occorre che i soci, vale a dire i comuni, decidano un mandato chiaro''. In pratica per il sindaco di Viterbo è necessario sgomberare il campo dagli equivoci, fare chiarezza e quindi maturare una scelta. Scelta che può cadere su una delle due metà del campo praticabili: ricapitalizzare o mandare in liquidazione Talete.

Sullo sfondo un paio di questioni non da poco. La prima riguarda i conti della società che ha certificato il bilancio Talete. Numeri che non hanno convinto diversi, tanto che il bilancio presentato dal cda guidato da Bonori, poi dimessosi per due terzi, è stato contestato dai revisori dei conti di Talete e dall’ingegner Daniele dell’Ato. Una contestazione derivata dal fatto che alcune cifre in realtà, non sarebbero da ascrivere come perdite ma fondi di investimento da ammortizzare.

C’è poi un fatto nuovo, concretizzatosi dopo la presentazione del bilancio della società di gestione del servizio idrico e anche dopo l’approvazione del bilancio del Comune di Viterbo. In pratica si è aperto un contenzioso tra Talete e Comune di Viterbo su una cifra considerevole, pari 2 milioni e 800mila euro.

In pratica la società ritiene che Palazzo dei Priori per ben due anni non avrebbe versato i rimborsi relativi alla manutenzione e sistemazione della rete idrica comunale. Si tratta di circa un milione e 400mila euro all’anno. Una partita quest’ultima complicatissima che, a seconda della piega che andrà a prendere cambia di molto il quadro della situazione. Nel caso infatti in cui Talete avesse ragione andrebbero sottratti al corposo buco di 4 milioni e mezzo di euro i 2 milioni e 800mila, rendendo quindi più ragionevole ed economicamente comoda la decisione, da parte dei sindaci dell’Ato, di optare per l ricapitalizzazione.

Insomma le acque sono come mai agitate ed è necessaria la chiarezza su questi punti per mettere i soci nella condizione di prendere una decisione.





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