ANNO 14 n° 118
L'omicida di Sutri
si uccide in carcere
Un anno fa l'albanese Agoi aveva massacrato la compagna
09/11/2015 - 00:10

GENOVA - Si è impiccato con il laccio della tuta, approfittando dell'assenza dei compagni cella, fuori per l'oria d'aria. Così Aslan Agoi, 54enne albanese, ha posto fine alla sua vita nel carcere genovese di Marassi. Esattamente un anno fa (l'11 novembre del 2014) aveva ucciso la sua compagna (pure albanese) a coltellate, colpendola alla gola e all'addome, quando i figli di lei erano a scuola. Poi aveva tentato di suicidarsi ingerendo della candeggina. Stavolta, un anno dopo, il tentativo gli è riuscito.

Agoi aveva ucciso anche un'altra volta, a Cave in provincia di Roma nel 2001, quando finì sua moglie a colpi di piccone. Per quell'omicidio era stato condannato a 14 anni di reclusione, poi scontati a nove. Era uscito, si era trasferito a Sutri, dove aveva conosciuto la donna. Doveva essere giudicato anche per questo secondo delitto, ma ha voluto mettere fine alla sua vita prima del verdetto del tribunale.

Quello di Marassi è considerato una delle carceri più affollate d'Italia, con frequenti casi di suicidio, autolesionismo, risse tra detenuti o aggressioni alla polizia penitenziaria. Il suicidio di Agoi ha sollevato in Liguria gli interventi di varie sigle sindacali per mettere in luce le condizioni del penitenziario.

Facebook Twitter Rss