ANNO 14 n° 120
Dopo il rogo, č l'ora della solidarietā
La chiesa di San Flaviano punto di raccolta per le otto famiglie sfollate
12/09/2015 - 00:00
 

(Vigili del fuoco in azione a Montefiascone)

MONTEFIASCONE - Il ricordo delle fiamme divampate all'improvviso mercoledì mattina nel centro di Montefiascone è ancora vivo. Il tetto di una palazzina in via Tagliamento avvolto dal fuoco, l'intervento dei vigili, l'inevitabile conta dei danni.

Diciotto famiglie, tutte residenti all'interno dello stabile, vengono sistemate momentaneamente in albero. E sul web partono gli accorati appelli: ''Sono tra coloro che hanno perso tutto - scrive su Facebook Benedetta - Tutto ciò che mi resta entra nello zainetto che porto appresso. Della mia casa sono rimasti solo i muri''.

Parole che hanno fatto centro nel cuore dei suoi concittadini, pronti ad attivarsi per aiutare chi è stato più sfortunato di loro. Ecco allora nascere subito l'idea di mettere a disposizione dei beni per le famiglie sfollate, una proposta che nel giro di poche ore si trasforma in realtà.

In accordo con il parroco, infatti, la chiesa di San Flaviano si è trasformata in un punto di raccolta, dove gli abitanti di Montefiascone e della provincia possono portare scarpe, vestiti e cibo. Un'iniziativa che ha subito riscosso successo: oltre a donare qualcosa, in tanti si sono messi a disposizione anche per fare da ''ponte'' con i paesi vicino, andando eventualmente a recuperare donazioni da chi non può raggiungere la città.

Il Comune continua intanto a programmare i prossimi giorni, in attesa che nella palazzina incendiata siano svolti tutti gli accertamenti necessari a stabilirne l'agibilità. Il rogo era divampato poco dopo le dieci del mattino di mercoledì 9 settembre, mentre degli operai erano impegnati nel rifacimento della guarnizione del tetto.

All'interno non c'era fortunatamente nessuno. Per domare il rogo era stato necessario un lungo intervento dei vigili del fuoco, che solo nel pomeriggio erano riusciti a spegnere le fiamme. Alcuni appartamenti della palazzina erano stati però dichiarati inagibili, costringendo diciotto famiglie a trovare una sistemazione di fortuna in albergo con l'aiuto dell'amminsitrazione locale.

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