ANNO 14 n° 88
L'abitazione teatro del femminicidio
Elena pronta a tornare in Romania

VITERBO – (ale. ser.) Sì è svolto nella giornata di ieri l’esame autoptico sulla salma di Elena Stingu, la romena barbaramente uccisa dal compagno Gheorghe Dimitri Sofian in un raptus di gelosia nella notte tra lunedì e martedì a Canino, in un’abitazione prestata loro da un connazionale, in via dei Giannini.

Il medico legale si è preso sessanta giorni di tempo per depositare la relazione sulla scrivania del sostituto Stefano D’Arma, titolare del fascicolo.

“Per il momento stiamo fermi”, ha fatto sapere l’avvocato Serena Celestini. “Il mio assistito è reo confesso e, adesso, aspetto di vedere gli atti”. Compreso il casellario giudiziale del romeno. “So che fu accusato anche di maltrattamenti e abusi su minori ma non ho ancora avuto modo di vedere gli atti”, ha detto l’avvocato che, per il momento, non ha intenzione di avanzare alcuna istanza.

La povera Elena, invece, si sa che tornerà nella sua terra, dove riposerà in pace per sempre.

Pare che il marito, che è in Romania, abbia saputo dell’uccisione della moglie mercoledì: lo hanno contattato dalla comunità romena per chiedergli se avesse intenzione di venire in Italia. “Non ho i soldi”, avrebbe risposto. E, per questo, i connazionali qui in Italia hanno organizzato una colletta affinché sia data ad Elena la possibilità di tornare in Romania.

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