ANNO 14 n° 118
Femminicidio Canino, il 23 ottobre parte il processo
10/07/2015 - 10:54

VITERBO – Femminicidio di Canino, fissato per il 23 ottobre prossimo l’inizio del processo. L’udienza era stata rinviata a oggi, 10 luglio, ma ancora una volta, sempre per congedo del magistrato titolare (il gip Franca Marinelli) è slittato tutto. Imputato Gheorge Dimitri, il 41enne reo confesso dell’omicidio della sua compagna Elena, uccisa il 22 settembre scorso con almeno sette fendenti a petto, gola e volto.

La prima udienza si sarebbe dovuta svolgere già lo scorso 17 aprile e il gip avrebbe dovuto decidere se la perizia psichiatrica di parte sull’omicida fosse sufficiente ad accogliere la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Serena Celestini, di procedere con il rito abbreviato condizionato con la nomina di un consulente tecnico d’ufficio. In caso contrario, cioè se il gip non avesse riscontrato nella consulenza elementi idonei a dimostrare che al momento del delitto l’imputato fosse incapace di intendere e di volere, allora per il bracciante romeno 41enne si sarebbe proceduto con il rito abbreviato, e quindi lo sconto di un terzo della pena.

L’imputato è rinchiuso in carcere dalla sera del brutale omicidio e continua a non darsi pace. Al suo avvocato si è sempre detto pentito e non si capacita per quella reazione inconsulta nei confronti di Elena, la compagna con cui viveva da circa un paio di mesi al civico 31 di via Giannini, a Canino. Erano le 22,30 circa del 22 settembre quando l’uomo è rientrato a casa e ha trovato Elena sul letto. Pare che lei avesse da poco ricevuto un sms da parte dell'ex marito e così hanno iniziato a discutere fino a quando Gheorghe ha perso la testa: è andato in cucina, ha preso un coltello e l’ha colpita ripetutamente al petto, al collo e al viso. Almeno 7 i fendenti che hanno raggiunto e ucciso la compagna. E mentre lei era agonizzante, riversa sul letto, ha avuto un momento di ravvedimento e ha chiamato i soccorsi e i carabinieri. Dopo aver confessato tutto è scattato l’arresto e, durante l’interrogatorio, l’uomo ha raccontato tutto per filo e per segno al gip Francesco Rigato che ha poi convalidato il fermo.





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