FABRICA DI ROMA - Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è uno dei disturbi dello sviluppo neurologico più comuni.  In genere, le persone con ASD vengono diagnosticate durante l’infanzia in base a osservazioni cliniche e l’utilizzo di appositi test psicologici.

I disturbi dello spettro autistico sono considerati un insieme (spettro) di disturbi, poiché le manifestazioni variano ampiamente in termini di tipologia e gravità, difficilmente, infatti, esistono due persone con ASD che presentano lo stesso insieme di sintomi.

Tra i criteri diagnostici troviamo deficit nella comunicazione sociale e nell’interazione, comportamenti ripetitivi come utilizzo degli oggetti o eloquio stereotipato e una ristretta gamma di interessi. Anche se i sintomi devono presentarsi nel periodo precoce dello sviluppo, ci sono casi in cui l'autismo non viene diagnosticato durante l'infanzia.

Se sospetta di poter avere questa diagnosi la persona adulta può, comunque, richiedere aiuto psicologico in modo da ricevere una diagnosi e soprattutto far fronte ai molti problemi che, nella vita quotidiana, questi disturbi possono comportare. Quindi, non si può “diventare” autistici in età adulta, ma il disturbo può essere riconosciuto e diagnosticato ufficialmente anche quando ormai la persona è adulta. Da tenere in considerazione è anche la diagnosi differenziale e quindi non confondere l’autismo adulto con un’altra patologia come i disturbi di apprendimento, ossessivo compulsivi o i disturbi dell’attenzione.

Importante è anche ricostruire la storia della vita del soggetto in modo da poter diagnosticare, anche se in ritardo, il possibile spettro autistico o qualsiasi altra condizione che il soggetto presenti. Importante è anche, in caso di dubbi, rivolgersi tempestivamente al terapista quando si notano nel bambino deficit comportamentali, emotivi o nell’eloquio, così che questi possano essere affrontati dal principio e non si ripercuotano ancora di più nella sua vita con il passare del tempo.