ANNO 14 n° 120
Viterbo berluscones, provincia alfaniana
La geografia del centrodestra nella Tuscia dopo la scissione di sabato
18/11/2013 - 00:00

VITERBO – Palazzo Gentili alfaniano, Palazzo dei Priori berluscones; Viterbo con Forza Italia 2.0, provincia con il Nuovo Centrodestra: questo il riposizionamento, in gran parte ancora in corso, dell’ormai ex Popolo della Libertà, dopo il consiglio nazionale di sabato scorso che ha sancito lo strappo tra il Cavaliere e il suo ex pupillo Angiolino Alfano.

L’intero squadra in Provincia, guidata dal capogruppo Bruno Capitoni e dal vice Alessandro Cuzzoli nonché i tre assessori (Paolo Equitani, Giuseppe Fraticelli e Roberto Staccini) hanno deciso all’unanimità di schierarsi con i ''governativi'' di Angiolino Alfano. Nel palazzo di fronte, cioè quello dei Priori, la situazione è opposta: l’ex sindaco Giulio Marini aveva da tempo (ri)costituito il gruppo di Forza Italia, ottenendo l’adesione di tutti i consiglieri: il capogruppo Claudio Ubertini, Antonella Sberna, Elpidio Micci e Vittorio Galati. E tutti dovrebbero rimanere dove sono. Anche la Sberna, sebbene il fidanzato, il consigliere regionale Daniele Sabatini, come aveva anticipato a ViterboNews24, in caso di scissione sarebbe rimasto, come in effetti ha fatto, nel Pdl, quindi nel Nuovo Centrodestra.

Ma dietro i nomi si nascondono le realtà locali, quindi i voti. Equitani porta in eredità Bolsena, paese di cui è stato sindaco per due mandati e dove continua ad essere il ras del centrodestra; Cuzzoli, anche lui per due mandati sindaco di Caprarola, dovrebbe portarsi dietro gran parte dei militanti e degli elettori. Lo steso discorso vale Fraticelli ad Orte, Staccini a Tuscania e via via per tutti gli altri. Al Nuovo Centrodestra è dato per imminenti anche l'approdo del sindaco di Soriano nel Cimino Fabio Menicacci. Il suo collega di Montalto di Castro, Sergio Caci, invece, è dato per vicinissimo a Marini, quindi a Forza Italia 2.0.

Tuttavia resta ancora incerta e mutevole la situazione in gran parte dei paesi della provincia, anche in quelli più grandi come Civita Castellana, Montefiascone, Tarquinia. Al momento sembra che entrambi gli schieramenti stiano raccogliendo adesioni, ma non è ancora valutabile chi riporterà il bottino più consistente.

Oltre tutto, c’è da tener conto che Francesco Battistoni, che nel Pdl aveva una propria corrente organizzatissima, ha finora osservato un silenzio assoluto. C’è chi lo dà in avanzato avvicinamento a Forza Italia e chi a un passo dalla Nuovo Centrodestra. Probabilmente, però, l’ex consigliere regionale sta intessendo rapporti fuori dalla provincia. E potrebbe decidere con chi schierarsi, ammesso che non l’abbia già fatto, indipendentemente dalle dinamiche locali.

Allo stato dell’arte, sia i berluscones che i nuovodestrorsi ritengono di avere dalla loro la maggioranza dei militanti e dei responsabili di club. Entrambi, però, giurano che la scissione non metterà in discussione nessuna delle amministrazioni a guida centrodestra.





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