ANNO 14 n° 120
Si scava nella vita di Claudio Crescentini
01/06/2013 - 04:00

VITERBO - (ale.ser.) “Siamo in contatto con la direzione centrale di Poste. Per il momento non possiamo aggiungere altro”. Anche perché, fino al momento in cui gli organi inquirenti non avranno contezza della stima reale di quegli ammanchi scoperti dalle casse dell’ufficio postale di Blera e da altri libretti di risparmio, sarà difficile intraprendere la pista regina. “Si indaga a tutto campo, le ipotesi potrebbero essere diverse”, affermano dagli uffici della Questura, confermando che, al momento, “non ce n’è una privilegiata”.

E, sulla vita di Claudio Crescentini, si continua a scavare e scavare. Vita privata e ambiente di lavoro. Frequentazioni, amici e conoscenze. E contatti, gli ultimi in particolare, quelli precedenti le ore del suicidio, avvenuto martedì scorso in un casale di campagna di sua proprietà in località Carrozza.

Quella mattina era uscito di casa al solito orario per recarsi sul posto di lavoro ma, in realtà, aveva preso un’altra strada. “Non si è presentato”, hanno riferito i colleghi agli investigatori. Perché? Doveva incontrarsi con qualcuno? Perché il pomeriggio di martedì si era recato a Barbarano Romano come risultato dalla localizzazione del suo telefono cellulare? E perché, prima di legarsi un cappio intorno al collo, ha preso una cazzuola per scalfire in calce sul pavimento la frase “vi chiedo scusa” probabilmente indirizzata alla sua famiglia? Cosa aveva da farsi perdonare?

Il 60enne era stato sospeso dall’incarico di direttore dell’ufficio postale di Blera un mese fa quando, in seguito ad un’ispezione interna di Poste, era stato scoperto un ammanco di circa trentamila euro. Successivamente sarebbero spuntati fuori anche altri.

A chi servivano tutti quei soldi spariti (in totale si parla di decine, forse centinaia, di migliaia di euro) se lui, come gli stessi inquirenti confermano, conduceva uno stile di vita estremamente sobrio? Forse qualcuno l’aveva messo nei guai?.

Un primo passo per rispondere a tutti gli interrogativi che ruotano intorno alla morte di Crescentini sarà certamente l’acquisizione dei tabulati telefonici, che “permetteranno di risalire alle persone con cui era in contatto negli ultimi tempi”, affermano gli investigatori. Che, nel frattempo, hanno però in mano quel foglietto in cui il 60enne potrebbe aver spiegato i motivi che lo hanno spinto a compiere il gesto estremo. Ma il contenuto di quel post-it, più volte definito di “notevole rilevanza investigativa”, rimane top secret. Per ora.

Facebook Twitter Rss