ANNO 14 n° 119
Scavano a mani nude tra le macerie, vigili del fuoco viterbesi ad Amatrice
25/08/2016 - 02:01

VITERBO - (i.m.) Terrore e disperazione tra i volti della gente, abitazioni distrutte, paesi cancellati, oltre 250 cadaveri sotto le macerie, circa 400 feriti, migliaia di sfollati e un numero non precisato di dispersi. Questo è ciò che si è lasciato dietro il terremoto che ieri ha coinvolto tutto il centro Italia e che è stato avvertito distintamente anche nella Tuscia. Proprio dal capoluogo viterbese sono partiti, dalle prime ore della mattina di ieri, i soccorsi dei vigili del fuoco verso le zone laziali più colpite dal sisma: Amatrice, Accumoli e paesi limitrofi.

Dopo la chiamata della direzione regionale Lazio, 11 vigili del fuoco e un funzionario sono partiti dalla stazione di Viterbo alla volta di Amatrice raggiungendo, alle ore 5, il paesino distrutto dalla forte scossa di magnitudo 6.0 delle 3.36, avvertita in modo molto chiaro anche nella Tuscia e in tutto il Centro Italia.

A disposizione dei caschi rossi viterbesi 6 mezzi di colonna mobile: Aps, pulmino, campagnola, carro crolli, furgone Ucl e vettura funzionario. Ma una volta giunti sul posto, l'impossibilità di raggiungere il centro storico di Amatrice con i mezzi di soccorso, date le strade interrotte da massi ceduti e frane, i vigili del fuoco sono statui costretti ad abbandonare i veicoli più grandi. Lasciati i camion hanno quindi raggiunto l'interno del paese sventrato dalle scosse con i mezzi più piccoli, ma non avendo più a disposizione le attrezzature adatte al soccorso hanno cominciato a scavare a mani nude tra le macerie.

E le mani dei vigili del fuoco viterbesi estraggono dalla massa di calcinacci delle case uomini vivi e altrettanti cadaveri.

''Qui è un disastro - spiega un agente che si trova ad Amatrice -. Il paese è distrutto e non solo il centro storico. Anche le abitazioni più esterne e di ultima costruzione sono cadute rovinosamente a causa delle forti scosse. C'è moltissimo da lavorare e ancora si scava a mani nude. Da quando siamo arrivati non ci siamo mai riposati - conclude - e non sappiamo neanche tra quanti giorni arriveranno i nostri colleghi per il cambio turno''.

Divisi in tre gruppi, due ad Amatrice e un terzo ad Accumoli, i vigili del fuoco stanno lavorando instancabilmente per recuperare le persone che ancora si trovano sotto le macerie. In queste ore stanno partendo dalla stazione di Viterbo i caschi rossi della sezione Gos che coi i mezzi escavatori aiuteranno le forze locali nella costruzione di campi base sulle zone terremotate. 

Dal capoluogo della Tuscia sono accorsi nei comuni reatini anche un'équipe di medici e infermieri dell'ospedale Belcolle di Viterbo; la corce rossa; gli agenti della protezione civile e della polizia stradale, quest'ultimi inviati nelle zone critiche dalla questura di Viterbo. 

Inoltre, già da ieri, in tutti i comuni della provincia ci si organizza per creare punti di raccolta di beni alimentari non deperibili, vestiti, coperte e generi di igiene personale, oltre che delle donazioni straordinarie di sangue per rispondere ad un'eventuale emergenza ematica.

Purtroppo il bilancio delle vittime sia dei comuni laziali, soprattutto Amatrice e Accumoli, e quelli marchigiani come Arquata del Tronto, non è ancora definitivo e da quanto si evince dalle ultime notizie è destinato tragicamente a salire.





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