ANNO 14 n° 120
Rimpasto, il filo tra Comune e Interporto
L'ala panunziana del Pd rinuncia a un assessore per un posto nel cda del centro merci?
20/06/2016 - 02:01

VITERBO – Otto è il numero perfetto. Almeno pare lo sia per il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, che ha di recente provveduto all’ennesimo rimpasto della sua giunta, con l’ingresso nell’esecutivo di Palazzo dei Priori dell’esperto Maurizio Tofani, consigliere di Oltre le mura in quota Moderati e Riformisti (e quindi in quota Giuseppe Fioroni). Niente da fare invece per il segretario provinciale del Pd Andrea Egidi, indicato dal duo Giuseppe Fioroni – Enrico Panunzi come papabile nono assessore (o ottavo, al posto di Tonino Delli Iaconi, rimasto saldo alla guida della Cultura viterbese), che, vuoi per i veti incrociati interni al gruppo consiliare democratico, vuoi per diversi esiti degli accordi tra i due big del partito viterbese, non farà parte della squadra di Michelini da qui al 2018.

La candidatura di Egidi era stata all'inizio sponsorizzata dallo stesso Panunzi e accettata da Fioroni e da parte dei consiglieri comunali viterbesi che fanno riferimento al consigliere regionale di Canepina. Contrario, da sempre, Francesco Serra. Tuttavia non sembra certo che l’operazione non sia andata in porto per il niet del cardiologo: una chiave di lettura diversa di questa vicenda, infatti, spiega come l'affaire rimpasto in quota ex Ds sia passato, o passerà prossimamente, dall'Interporto di Orte. Dove al momento il membro del cda che rappresenta il Comune di Viterbo è l'architetto viterbese Paolo Taurchini, molto vicino ai Mo.Ri, che presto potrebbe venire sostituito con un uomo (o una donna) più in linea con l'ala panunziana del Pd. Insomma, un assessorato val bene un posto nel cda del Centro merci. Resta però ora da capire chi sarà il fortunatissimo che dovrebbe a breve venire indicato da Michelini al posto di Taurchini. Si accettano scommesse. 

Situazione questa, però, mal digerita da alcuni membri dell’ormai noto gruppo dei ''magnifici sette'' consiglieri dem che per due mesi hanno minacciato di fermare anzitempo il ''treno in corsa'' (copyright Luisa Ciambella) del ''capotreno'' Michelini e che invece alla fine non hanno mantenuto la tanto sbandierata posizione oltranzista, tornando a Canossa – nota località tra Canepina e strada Filante – e rimettendosi alle decisioni dei dominus Pd e delle scelte del primo cittadino. La compattezza dei sette samurai, se mai si possa essere parlato di compattezza, non sembra più così solida, infatti. Ergo: si procede in ordine sparso, col capogruppo Mario Quintarelli sempre meno ''serriano'' e con posizioni singole sempre più disparate. Tanto che l’altro giorno in seconda commissione il consigliere Troili ha votato contro la variazione di bilancio della giunta su rsa e stadio Rocchi. Il segnale di una situazione tutt'altro che fluida.

La nomina di Tofani, inoltre, secondo una nuova versione dell'accordo Panunzi-Fioroni prevederebbe anche l'assegnazione della delega allo sport, al momento gelosamente custodita dal sindaco Michelini. Non sarebbe più il ''moro'' Livio Treta, consigliere di Oltre le mura, il predestinato ad assumerla, ma un altro esponente del Partito democratico. Vicino al consigliere regionale di Canepina. E dire che Treta da tempo ci aveva messo la bocca, tanto da sperare di potersi occupare della certamente equa distribuzione del ''tesoretto'' di 30mila euro previsti in bilancio per la manutenzione degli impianti sportivi del capoluogo. Pazienza, l'importante del resto è partecipare.





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