ANNO 14 n° 120
Precari atipici, nasce il coordinamento
I lavoratori esclusi dalla stabilizzazione in rete con i colleghi del Lazio
21/03/2016 - 02:01

di Eleonora Celestini

VITERBO - Nasce il Coordinamento dei precari atipici della Asl di Viterbo, composto per lo più da personale dirigente medico (ma non solo), che presta servizio da tanti anni in diversi settori di assistenza ma per cui al momento le norme non prevedono l'accesso al concorso che sistemerà le posizioni di centinaia di lavoratori a tempo determinato.

La decisione di costituirsi in un comitato, che possa affiancare il lavoro dei rappresentanti sindacali e far valere le ragioni degli atipici nelle sedi opportune, era nell'aria da tempo. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che ha convinto questi lavoratori a passare all'azione e a organizzarsi, sono state le dichiarazioni del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in visita a Belcolle un paio di settimane fa. Il governatore, infatti, incalzato da ViterboNews24, ha escluso per il momento la modifica del decreto che apre alla stabilizzazione del personale precario delle Asl. ''Semmai - ha tagliato corto Zingaretti - si provvederà a fare un altro decreto più avanti''.

Di fatto, però, così si crea una discriminazione tra i precari. Fino al novembre scorso, quando il sopra citato decreto firmato dal governatore Zingaretti ha dato il via a quel percorso di stabilizzazione riservato solo ai contratti a tempo determinato e che quindi per ora esclude le forme di lavoro atipico, i lavoratori a termine del comparto sanitario hanno sempre fatto fronte comune. Ora, invece, il gruppo che potrà accedere al concorsone non ha più interesse ad alcuna battaglia, se non forse per quella della territorialità, e sembra aver tirato i remi in barca, certo di avere i requisiti per accedere alla procedura concorsuale.

Diversa la situazione dei cococo, cocopro, etc etc, che se non interverrà una modifica del decreto, o se a breve non ne verrà fatto uno nuovo, non potranno sostenere il concorso ma neanche ottenere una proroga dei contratti, in scadenza a dicembre 2016. In poche parole, senza modifica del decreto, entro l'anno saranno fuori. La posizione di Zingaretti era stata stigmatizzata anche dai sindacati Uil, Cisl e Cgil, dato che la vicenda riguarda centinaia di lavoratori in tutto il Lazio e soprattutto nella Tuscia. 

''Ci sentiamo precari di serie B - dicono gli atipici -, non nascondiamo di essere rimasti molto male dopo aver letto le dichiarazioni del presidente Zingaretti. Capiamo le esigenze dettate dal piano di rientro della sanità laziale, ma chiediamo una modifica del decreto che apre al concorso, perché anche noi lavoriamo nella sanità da anni, spesso in condizioni limite e con contratti che tutelano poco o niente. Inoltre le nostre posizioni sono in pianta organica e contribuiscono anche a mantenere i Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr)''.

Entro dicembre una risposta a queste persone va comunque data. ''Quella attuale è l'ultima proroga possibile - dicono -, dal 1 gennaio 2017 non potranno più farne. Ecco perché abbiamo deciso di costituirci in comitato e di prendere contatti con gli altri colleghi del Lazio che sono nella nostra stessa situazione. L'idea è quella di costituire una rete che ci rappresenti: siamo già in contatto con il Coordinamento del Policlinico di Roma - concludono - e il prossimo 30 marzo terremo nell'aula Boni di Belcolle un primo incontro, aperto a tutti i precari atipici dell'Azienda viterbese, per fare insieme il punto su come muoverci per vedere tutelato il nostro lavoro''.





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