ANNO 14 n° 120
Minchella: ''Zingaretti faccia una scelta politica''
La consigliera delegata alla sanità Michella, chiama in causa il presidente
della Regione sulla vicenda dei precari atipici della Asl di Viterbo
29/03/2016 - 02:00

di Eleonora Celestini

VITERBO – ''Zingaretti si assuma la responsabilità delle sue azioni e sui precari atipici faccia una scelta politica''. È chiara e diretta la consigliera comunale Martina Minchella (Pd), delegata alla sanità del Comune di Viterbo, che interviene sulla vicenda spinosa dei cosidetti ''precari atipici'' della Asl di Viterbo, dopo la presa di posizione al riguardo del governatore del Lazio. Il quale, durante la sua visita a Belcolle di qualche settimana fa, ha affermato che non modificherà il decreto che apre alla stabilizzazione solo del personale sanitario con contratto a tempo determinato, ma non di quello con co.co.pro, co.co.co e rapporti di lavoro simili. 

''Purtroppo la situazione della sanità laziale la conosciamo bene e Viterbo non fa eccezione, il ritornello è sempre lo stesso - ammette Martina Minchella -. Ma la situazione di questi lavoratori precari va comunque risolta, dato che dal primo gennaio 2017 non potranno essere rinnovati. Il Dpcm del 6 marzo 2015 li lasciava fuori dal programma di stabilizzazione, la legge di stabilità ha poi in qualche modo tentato di recuperare fornendo alle Regioni la possibilità di aprire i concorsi anche ai co.co.pro e co.co.co. Sempre nelle more del piano di rientro della sanità laziale, il governatore del Lazio ha ora la possibilità di non lasciare più centinaia di lavoratori a guardare sugli spalti. A questo punto inserirli nel programma di assunzione è solo una scelta politica, adesso che le condizioni normative lo consentono''.

Secondo Minchella, poi, questi lavoratori (circa 120 nella Tuscia) sono doppiamente discriminati. ''Sono operatori di serie B, senza tutele, ma in realtà parliamo di professionisti di serie A – aggiunge -, che svolgono funzioni essenziali nel garantire i Lea e l'erogazione dei servizi. Oltre al danno, sono costretti a subire però anche la beffa, trattati persino da precari di serie B: i loro sono contratti a progetto mascherati, visto che quelli che vengono definiti 'atipici' in realtà sono assimilabili a tutti gli effetti ai lavoratori subordinati. Ora la scusa per non occuparsi della loro posizione svantaggiata, però, la Regione Lazio non ce l'ha più ed entro la fine del 2016 deve chiarire cosa intende fare''.

Ne va, secondo Minchella, non solo de destino di centinaia di lavoratori in tutto il territorio regionale, ma soprattutto dei servizi al cittadino. ''Il programma della Regione prevede 1200 assunzioni in tre anni – continua la consigliera comunale democratica -. Io dico: speriamo sia davvero così. Perché se ci si limita solo alla stabilizzazione del 50% del personale precario che da anni è già impiegato nelle Asl, il problema di come far fronte ai servizi resta comunque. Mi auguro che si sfrutti la possibilità offerta dal Governo e si proceda anche con nuove assunzioni per dare ai cittadini non solo una sacrosanta assistenza, ma un'assistenza che sia di qualità. In questo frangente il fattore tempo sarà fondamentale: siamo quasi ad aprile e ancora del concorso non si sa nulla. Non vorrei che, come spesso accade in Italia per quanto riguarda la sanità, alla fine ci si accorga che non si è fatto in tempo. Le conseguenze per utenti e lavoratori sarebbero gravissime”.

I precari atipici della Asl di Viterbo si sono costituiti di recente in coordinamento per far valere le proprie ragioni e si riuniranno domani per la prima volta. ''Trovo giusto che abbiano cominciato ad organizzarsi e mobilitarsi – conclude Martina Minchella – e consiglio loro di mettersi in contatto quanto prima anche con le organizzazioni sindacali. Questa è una battaglia da fare insieme, ognuno per la sua parte e con le proprie competenze: terremo alta l'attenzione sul problema e cercheremo di affiancarli per spronare la Regione Lazio a muoversi nella giusta direzione''.  





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