ANNO 14 n° 119
Morte Totonelli, al vaglio anche l'ipotesi dell'usura
Cordoglio e commozione ai funerali
29/05/2013 - 04:00

 

VITERBO – Si sono svolte ieri pomeriggio alle 16 nella chiesa di Santa Teresa, a Caprarola, le esequie di Giuseppe Totonelli, il 28enne trovato senza vita venerdì scorso sul Monte Fogliano.

Lacrime, cordoglio e profonda commozione hanno accompagnato la cerimonia funebre officiata dal vescovo Romano Rossi. Lo stesso che, poco più di due settimane fa, aveva celebrato i funerali di Gennaro De Luca, l’operaio ceramista in cassa integrazione, che si era suicidato gettandosi dal ponte Clementino in un momento di disperazione.

E, forse, è sempre la disperazione che ha spinto il giovane ristoratore caprolatto a compiere il gesto estremo di togliersi la vita.

Totonelli aveva fatto perdere le sue tracce mercoledì sera (22 maggio). Era uscito di casa a bordo del furgoncino sui cui campeggia ancora il logo pubblicitario del suo ristorante “Re Scorpione” e non si è più fatto vivo. All’indomani l’allarme dei familiari e le ricerche ininterrotte da parte di carabinieri e vigili del fuoco, che avevano battuto in lungo e in largo le campagne circostanti a Poggio Nibbio, lì dove era stato trovato il Fiat Doblò. Al suo interno le chiavi, il cellulare ed un biglietto ai familiari. “Perdonatemi, vi voglio bene e vi guarderò dall’alto”. Parole che, purtroppo, lasciavano presagire quali fossero le intenzioni del ragazzo.

Il ritrovamento del corpo senza venerdì mattina da parte di un contadino. “Dopo aver abbandonato il furgoncino, ha attraversato una zona impervia che, nonostante il buio, conosceva bene perché praticava parapendio. Poi ha scavalcato una recinzione ed un cancello. Si è arrampicato sopra l’antenna telefonica e si è lasciato cadere nel vuoto da un’altezza di circa sette metri. Probabilmente è morto sul colpo”. Questa la ricostruzione, ancora provvisoria, compiuta dai carabinieri della Compagnia di Ronciglione. Ma, per avere certezze, occorrerà attendere i risultati dell’esame autoptico, che si è svolto ieri l’altro. La relazione arriverà sulla scrivania del sostituto Renzo Petroselli entro due mesi.

“Il ristorante gli andava benone, era una bravissimo ragazzo, con una buona famiglia alle spalle”. Così riferisce chiunque conoscesse il povero ragazzo. Eppure qualcosa non torna.

Perché, nel frattempo, si affaccia prepotentemente l’ipotesi che Totonelli fosse gravato da seri problemi di natura economica a causa della crisi che sta attanagliando i piccoli imprenditori. Tra le ipotesi al vaglio degli organi inquirenti anche l’usura.

La verità, forse, potrebbe essere impressa su quelle ultime righe autografe: secondo indiscrezioni non ancora confermate, infatti, nella lettera il giovane avrebbe spiegato i motivi del gesto che stava per compiere.

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