ANNO 14 n° 119
Meta (Pd): ''Aeroporto affossato dalla Polverini''
Tutte le tappe dell'ennesimo fallimento collezionato dalla Tuscia
31/01/2013 - 04:00

VITERBO – La cancellazione dello scalo aeroportuale low cost di Viterbo dal Piano Nazionale presentato l'altro ieri dal ministro per le Infrastrutture e i trasporti Corrada Passera è figlia del definanziamento  del collegamento ferroviario Roma-Viterb,  voluto dalla giunta regionale di Renata Polverini. Questa, in estrema sintesi, la pesante accusa lanciata da Michele Meta,  capogruppo Pd in Commissione trasporti della Camera dei deputati.

Secondo Meta,  la prova delle sue affermazioni sono contenute, nero su bianco, negli atti della stessa commissione, che ha lavorato due anni per predisporre l’indagine conoscitiva da cui ha preso spunto l’atto d’indirizzo del ministro Passera.

''L’aeroporto di Viterbo – sostiene Meta – avrebbe dovuto permettere  di  affrontare la non risolta questione di Ciampino, uno scalo adibito ai soli voli di Stato che invece sopporta un traffico  di  5 milioni di passeggeri l'anno. Per rendere possibile l’alternativa Viterbo  - sottolinea – avrebbe dovuto essere realizzata una serie di collegamenti, in primo luogo su ferro, con la Capitale.  Ma la scelta della giunta Polverini di definanziare il raddoppio della tratta Roma-Viterbo, come è facile dimostrare attraverso l’indagine conoscitiva sul sistema aeroportuale italiano, ha di fatto affossato il progetto''.

Ecco le principali tappe dell’ennesimo obiettivo mancato nella Tuscia.

15 novembre 2007 -  Il ministro dei trasporti del governo Prodi,  Alessandro Bianchi, annuncia che, ''a conclusione della valutazione comparativa dei diversi siti esaminati per la realizzazione del terzo aeroporto del Lazio, il sito meglio rispondente ai requisiti è quello di Viterbo'' e ne prevede la realizzazione nell'arco di tre anni;

31 gennaio 2008 – Il ministro Bianchi e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo firmano l’atto d’intesa programmatica che individua Viterbo quale sede di aeroporto aperto al traffico civile e commerciale. Il documento prende atto che l’assetto del sistema aeroportuale regionale, incentrato sugli scali di Fiumicino e Ciampino, ''non è idoneo a fronteggiare lo sviluppo della crescente domanda di traffico aereo, soprattutto considerate le gravi ripercussioni che già vive la popolazione residente nel contesto territoriale, altamente urbanizzato, limitrofo all'area aeroportuale di Roma Ciampino''.

10 settembre 2008 - Viene firmato l'atto di intesa programmatica tra il presidente di Enac, Vito Riggio, e il Presidente di AdR Fabrizio Palenzona, finalizzato all'espletamento delle attività preliminari per la realizzazione dell'aeroporto di Viterbo. In particolare, in questo atto di intesa programmatica, era prevista una dettagliata analisi della situazione, che avrebbe portato alla redazione di uno studio di pre fattibilità che tenesse conto di uno studio ambientale, di un Master Plan che prevedesse la riconversione e il ridimensionamento dell'aeroporto di Ciampino e di un piano economico-finanziario.

21 settembre 2010 – Il ministro dei trasporti Altero Matteoli, subentrato a Bianchi, promuove un incontro finalizzato a pianificare la metodologia per la realizzazione dello scalo. Partecipano, oltre allo stesso Matteoli, i ministri dell'Ambiente e della Difesa, la Regione Lazio, rappresentata dall'assessore Francesco Lollobrigida, la Provincia di Viterbo, rappresentata dal Presidente Marcello Meroi, il Comune di Viterbo, rappresentato dal sindaco Giulio Marini, l’Enac (Ente nazionale aviazione civile) l’Enav (Ente nazionale di assistenza al volo), le Ferrovie dello Stato, l'Anas e l’AdR (Società aeroporti di Roma). Nasce così la cosiddetta “cabina di regia”, con il compito di seguire la seconda fase dell'iter di realizzazione dell'aeroporto di Viterbo: la progettazione, che coinvolgerà tutti i soggetti responsabili, le Ferrovie dello Stato per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie di collegamento tra Viterbo e Roma, l’Anas per le infrastrutture stradali tra Viterbo e Roma, con l'adeguamento della via Cassia e la Superstrada Orte-Viterbo-Civitavecchia.

Marzo 2011 – L’Enac annuncia che lo scalo viterbese sarà in grado di assorbire 5 milioni di passeggeri l'anno entro 2015, 8 milioni nel 2010 e 10 milioni nel 2015, derivanti dall'intero traffico low cost dovuto al ridimensionamento e alla riconversione dell'aeroporto di Ciampino;

28 gennaio 2011 – I ministro Matteoli, al termine di un nuovo incontro con la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, il Presidente della Provincia Meroi, e il sindaco di Viterbo Marini, annuncia che lo scalo “è una priorità e il governo è impegnato per la sua realizzazione di comune accordo con la Regione Lazio e gli enti locali interessati. Inoltre, Matteoli traccia una sorta di road map che consenta il trasferimento al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) della proposta organica per il collegamento funzionale tra l'aeroporto e il sistema metropolitano della Capitale. Infine, rende noto di aver promosso un nuovo incontro con Anas e Ferrovie dello Stato per definire gli impegni relativi al potenziamento del collegamento ferroviario e l’avvio del completamento della Orte-Civitavecchia;

22 febbraio 2011 – L’Enac approva il progetto di AdR dell'aeroporto di Viterbo. Contestualmente viene sottoscritta la convenzione che impegna Comune e Provincia di Viterbo nonché le Ferrovie dello Stato e tutti gli altri partner coinvolti a procedere velocemente con i passi successivi;

22 dicembre 2011 - Il ministro dello Sviluppo economico Passera, illustrando le proprie linee programmatiche al Parlamento, annuncia che l'Italia non può avere un aeroporto in ogni provincia e sollecita l’Enac a sospendere gli ulteriori esami in corso per il rilascio delle concessioni per le gestioni aeroportuali, eccezion fatta proprio per l'aeroporto di Viterbo, che riceverebbe la concessione di Ciampino, del quale è prevista la dismissione;

31 gennaio 2012 - il Presidente di AdR, Fabrizio Palenzona, annuncia la riqualificazione dell'aeroporto di Ciampino, con un investimento di 183 milioni di euro e la trasformazione, entro il 2020, in City Airport, con lo spostamento dei voli low-cost sullo scalo di Viterbo, che verrà aperto nel 2019, per il quale sono stati previsti impegni finanziari per 236 milioni di euro, da parte di investitori privati;

29 gennaio 2013 – Il ministro Passera presenta il Piano nazionale degli aeroporti che non prevede più la realizzazione dello scalo di Viterbo. Il sindaco Marini insorge e annuncia che avvierà azioni legali per ottenere il risarcimento dei danni e annuncia che tenterà comunque di realizzare l’aeroporto anche senza i fondi AdR.

Ma perché lo scalo viterbese è stato cassato dal Piano? Una risposta è contenuta negli atti della Commissione trasporti della Camera dei deputati di cui parla Meta. ''Se non si realizzeranno idonei collegamenti stradali e ferroviari tra Viterbo e Roma – si legge-, la costruzione dell'aeroporto di Viterbo potrebbe essere compromessa definitivamente''. E così è stato. Ad oggi, infatti, non esiste alcun impegno ufficiale da parte delle Ferrovie dello Stato e dell’Anas per la realizzazione di opere stradali e ferroviarie adeguate tra Roma e Viterbo.





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