ANNO 14 n° 120
Il day after di Marini: ''E' stato l'epilogo di 5 anni tribolatissimi''
L'ormai ex sindaco analizza a ''caldo'' la cocente sconfitta elettorale subita
11/06/2013 - 04:00

VITERBO – ''La sconfitta che abbiamo subito, che ho subito, è l’epilogo forse inevitabile, di cinque anni tribolatissimi. Ma se mi guardo indietro, credo di poter dire onestamente che non sarebbe stato possibile fare di più''. Così, pochi minuti dopo aver chiamato il suo antagonista Leonardo Michelini per complimentarsi con lui per la vittoria ottenuta, Giulio Marini, ormai ex sindaco di Viterbo, analizza a ''caldo'' la dura sconfitta subita, che ha rotto un ciclo di trionfi per il centrodestra durato quattro lustri.

''Abbiamo dovuto affrontare situazioni difficilissime, come il risanamento delle società partecipate. Lo abbiamo fatto per non lasciare nemmeno un dipendente per strada. Una scelta che ha condizionato pesantemente i margini di manovra sul bilancio. Ma la rifarei senza esitazioni''.

Ad avviso di Marini, come è capitato a molti altre amministrazioni uscenti e non riconfermate, tra le ragioni della sconfitta vanno elencate anche la crisi economica, il blocco pressoché totale dell’attività edilizia, l’introduzione dell’Imu. ''La gente soffre - argomenta - e ha deciso di ‘punire’ il palazzo. A farne le spese sono stati in primo luogo i comuni, le istituzioni più prossime alle popolazione. Le famiglie sono in difficoltà hanno ritenuto che cambiando gli amministratori possa cambiare anche la loro situazione. E hanno votato di conseguenza o non hanno proprio votato''.

''Il programmo che abbiamo proposto alla città – dice ancora – non è stato condiviso. Forse, se fossimo riusciti a completare alcuni progetti per i quali abbiamo ottenuto i finanziamenti e ad aprire qualche altro cantiere, avremmo avuto diverse carte in più da giocare. Ma non è stato proprio possibile. Comunque – sottolinea – lasciamo in eredità alla città una serie di importantissimi interventi già finanziati e avviati. Vigileremo affinché vengano portati a compimento nel più breve tempo possibile''.

 Alla domanda se non ritenga che le divisioni nella maggioranza e nel Pdl, le continue polemiche, i tiri mancini che hanno contraddistinto la sua amministrazione non abbiano influito sulla disfatta subita, Marini risponde: ''Io sono un uomo di pace, non amo le polemiche né gli scontri. C’è un tempo per affrontare tutti i problemi. Arriverà anche il momento dei chiarimenti, e sottolineo chiarimenti, nel Pdl e nell’intera coalizione''. Un modo nemmeno troppo indiretto per dire che non ha alcuna intenzione di appendere l’impegno politico al chiodo. E che, prima o poi, probabilmente più prima che poi, la resa dei conti ci sarà.





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