ANNO 14 n° 120
Michelini: Sarò sindaco di testa e di cuore
Dall'attesa del risultato elettorale alla festa in piazza, sotto Palazzo dei Priori
11/06/2013 - 00:01

VITERBO – (roc) ''Mi metterò subito al lavoro con la stessa passione con cui ho affrontato questa lunga campagna elettorale. Affronterò i problemi di questa città con la testa ma anche con il cuore''.

Così il nuovo sindaco di Viterbo in un discorso improvvisato su uno dei quattro trattori con i vessilli della Coldiretti arrivati in piazza del Comune, dove i sostenitori di Michelini  si erano radunati subito dopo il risultato del ballottaggio.

''Ringrazio tutti indistintamente- ha proseguito – anche chi non è andato a votare.  Siamo in questa piazza, ma il mio pensiero va al centro storico dove ci saranno decisioni da prendere e problemi da risolvere, penso alle categorie produttive che in questo periodo avranno bisogno della spinta e del sostegno del Comune, al Poggino, dove ci sono imprenditori che soffrono disservizi ormai decennali. Ma soprattutto – ha insistito Leonardo Michelini – il pensiero principale lo rivolgo ai giovani disoccupati della nostra città e a quelli non più giovani che sono rimasti senza lavoro. A loro voglio dire che tutte le iniziative che prenderemo saranno rivolte prima di tutto per favorire l’occupazione''.

''Quella che andremo a formare - ha detto poi il nuovo sindaco rivolgendosi alla piazza – sarà la migliore giunta possibile, ma voglio vedere da parte di tutti, anche da chi ci è stato vicino in questa campagna elettorale, sorrisi, fiducia e grande passione. So bene che la situazione non è facile e conosco benissimo i problemi che abbiamo davanti. Li metteremo in fila e uno alla vota li risolveremo. Lo faremo con passione. Amministreremo questa città con la testa, ma anche con il cuore''.

Presenti in piazza tutti i big del Pd, di Sel, di Viva Viterbo e di Viterbo 2020. Filippo Rossi e i suoi confluiscono sulla piazza con le loro bandiere, mentre Chiara Frontini, in un completo pantalone rosso fuoco partecipa con discrezione all’inizio di via Roma.

Il lungo pomeriggio di Michelini era iniziato nella sua sede elettorale, sulla Tangenziale Ovest, alle 15 in punto. Il futuro sindaco di Viterbo ha seguito passo passo tutti i risultati che venivano riportati su un grande tabellone affisso al muro. E che il clima gli fosse favorevole lo si capiva già dai numeri pervenuti dalle prime sezioni. Il trend si confermava, poi tutti capivano che la distanza con Giulio Marini diventava incolmabile. Ed era proprio in quel momento che Michelini riceveva la telefonata del sindaco uscente, intorno alle 16,30, che lo chiamava sul cellulare di Andrea Egidi. Michelini usciva dalla sede, due minuti di conversazione e annunciava di aver ricevuto gli auguri di Marini. La sala accoglieva la notizia quasi con un senso di incredulità, forse perché il popolo de centrosinistra, a secco da vent’anni, non riusciva ancora a liberare tutta la sua gioia. Nonostante la presenza di Chiara Frontini fosse essa stessa l’emblema del risultato finale.

Ma poi, quando Fioroni raggiungeva il comitato elettorale, la folla di sostenitori che si era andata formando si scioglieva in un lungo applauso, comparivano le bottiglie di spumante e finalmente si poteva festeggiare.

Qualcuno tira fuori un mazzo di chiavi e cerca di coinvolgere Michelini:''Ecco le chiavi del Comune’’ – gli dice scherzando. Ma lui, Michelini, che pure dispensa sorrisi, baci e abbracci a tutti, non raccoglie gesti folcloristici reputati, evidentemente, di dubbio gusto.

Tutti in piazza del Comune: rimarrà questo l’unico ''grido di battaglia''. E infatti a piazza del Comune ci sono in tanti, arrivano alla spicciolata, ma poi il colpo d’occhio non è male. Ci sono bandiere del Pd, dei Giovani democratici, di Viva Viterbo, tricolori. Manca la bandiera di Sel. Cinalli se ne rende conto e si fa dare uno strappo in sede a prenderla. Ma l’entrata in piazza resterà negli annali: Cinalli e Valerio Di Nardo che scendono da via Cavour con la bandiera di Sel sarà un’immagine che difficilmente potranno dimenticare i cultori di storia locale. E poi, visto che ci sono, salgono le scale del Comune e la sventolano da una delle finestre di Palazzo dei Priori. La stessa cosa farà Alvaro Ricci con la bandiera del Pd, Sergio Insogna con quella della lista ''Oltre le mura'' e chi più ne ha più ne metta.

Anche Francesco Serra, bandiera del Pd in una mano e bottiglia di spumante nell’altra, risponde continuamente al telefono e ringrazia regolarmente ognuno che lo chiama. ''Vittoria entusiasmante – dice durante una pausa – che nasce da un percorso iniziato con le primarie, a cui credo di aver contribuito con un ruolo importante. Abbiamo poi continuato con lo stesso entusiasmo e con le stesso impegno perché, come dice Renzi, l’importante era vincere anche le secondarie. Il risultato, anche oltre le previsioni, ci premia. Ora continuerò a portare avanti tutti quei temi che in campagna elettorale mi sono stati segnalati dai cittadini, sperando e confidando di trovare su di essi la collaborazione della giunta che si andrà a formare''.

Soddisfatto della vittoria, ovviamente, anche Andrea Egidi: ''Ma ancora più soddisfatto – sottolinea il segretario provinciale del Pd, cogliendo evidentemente l’aspetto più prettamente politico – di aver avviato un percorso di condivisione con altre realtà. Se la funzione della politica è di allargare consensi su una piattaforma, allora posso dire che siamo stati capaci di far passare questo messaggio e il progetto che noi abbiamo proposto per la città''.

In piazza arrivano anche i trattori di Coldiretti ed Egidi non resiste alla tentazione di salire su uno di essi. Ma poi scende subito, hai visto mai che qualcuno lo inviti a intraprendere un’altra carriera.

Nello stesso momento Michelini sale per la prima volta, da sindaco, le scale del Comune. Lo aspettano le telecamere della Rai per due collegamenti e altrettante interviste. Ma poi, considerato che ci si trova, fa anche un sopralluogo alla sala riunioni di giunta per organizzare la conferenza stampa di stamattina a mezzogiorno. Ma non la ritiene adatta e opta per la sala Aurora.

Michelini si riavvia verso la' piazza ma prima si affaccia da una finestra del Comune a ricevere l’ovazione della folla. 'Sembri il Papa’’ – gli grida qualcuno. Ma lui, ancora una volta, non raccoglie paragoni irriverenti, ancorché dettati dal clima di festa: ''Voglio essere il sindaco di questa città, una responsabilità e un onore. Un siindaco di testa e di cuore''.





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