ANNO 14 n° 119
Coldiretti Viterbo: in crisi un'azienda agricola su dieci
Ranucci: urgente affrontare situazione climatica e attuare progetti di lungo respiro
Fabio
11/11/2023 - 07:13
di Fabio Tornatore

di Fabio Tornatore

Nubifragi, tornado e bombe d'acqua, ma anche ondate di caldo africano. Il 2023 è stato l'anno nero dell'agricoltura italiana, secondo quanto afferma Maria Beatrice Ranucci, presidente di Coldiretti Viterbo. Un anno segnato da eventi e calamità di ogni tipo per le aziende della Tuscia. 'Più di un'azienda agricola su 10, il 13%' spiega la presidente Ranucci 'è in una situazione così critica da portare ad una cessazione dell'attività, ma ben oltre un terzo del totale, si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effettto dei rincari, secondo Crea'.

Un bilancio drammatico, che somiglia più a un bollettino di guerra che a un rapporto sulla produzione agricola e lo stato di salute delle aziende di settore, nella provincia che vanta il secondo posto, come numero, nel Lazio dopo Roma. Sono infatti bel 11800 le aziende della Tuscia che si occupano di agricoltura.

'Lagricoltura è lattività economica' continua Ranucci 'che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici e il risultato è che il 2023 si classifica come lanno nero dellagricoltura italiana con danni che nel Lazio superano i 300 milioni di euro a causa di nubifragi, tornado, bombe dacqua, grandinate con esplosioni di maltempo violento intervallato da ondate di calore africano. Si registra questanno un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere, mentre la vendemmia è stata fortemente danneggiata dalla peronospora, che ha determinato un calo della produzione che sono arrivati al 90% e in alcune aree della Tuscia fino al 100%'.  

“Come Coldiretti - spiega Ranucci - abbiamo chiesto lo stato di calamità e un sostegno immediato alle aziende agricole e non solo alle cantine. La produzione di olio è in forte calo e le nostre stime parlano di una diminuzione del 60% rispetto allo scorso anno con una produzione complessiva di poco oltre le 2.500 tonnellate di olio, rispetto alle 5.500 dello scorso anno. Una situazione che va ad aggravare la crisi economica determinata dal Covid, che ha messo in ginocchio le aziende, alla quale si è aggiunta anche l’aumento dei costi delle materie prime causate dal conflitto in Ucraina, la difficoltà a reperire la manodopera per le loro aziende'.

Tra gli interventi necessari, secondo La presidente di Coldiretti Viterbo Maria Beatrice Ranucci, servirebbero urgentemente anche quelli per affrontare questa situazione climatica. 'A riguardo' conclude 'è strategico intervenire immediatamente per aiutare le aziende colpite, ma anche realizzare progetti di lungo respiro, che vadano oltre lemergenza, come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi, che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all11%, attraverso la realizzazione di invasi, che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale”. 

 

è in una situazione così critica da portare alla cessazione dellattività, ma ben oltre 1/3 del totale, si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea.




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