ANNO 14 n° 118
Bocciato il bilancio: maggioranza in frantumi
Il consiglio comunale, con 15 sì, 20 no e un astenuto, fa crollare Palazzo dei Priori
28/08/2012 - 17:13

di Silvia Cannucciari

VITERBO – Con venti voti contrari, quindici favorevoli e un astenuto il bilancio di previsione del 2012 del Comune di Viterbo è stato bocciato, come anche la giunta Marini. Decisamente amaro è stato il boccone che il primo cittadino ha dovuto ingoiare oggi pomeriggio, in una seduta del consiglio comunale dove a sorpresa è stato votato immediatamente il bilancio, senza passare attraverso una settimana e più di discussione.

Dopo l’annuncio fatto ieri da Marini, che ha palesato la volontà di dimettersi dall’incarico il prossimo 5 settembre, il consiglio comunale non ha voluto aspettare di festeggiare la patrona Santa Rosa e ha dato immediatamente il ben servito al suo sindaco che, a testa basta, dopo la decisione arrivata dai banchi della sala consiliare, non ha potuto far altro che prendere atto di quanto la sua giunta e la sua maggioranza siano andate in frantumi.

Sin dall’inizio si è capito che questa seduta non sarebbe stata affatto facile per il primo cittadino: immediatamente, infatti, è arrivata la proposta da parte del capogruppo del Pd Ugo Sposetti di procedere alla votazione: “Alla conferenza dei capigruppo – ha dichiarato - non si sapeva ancora delle paventate dimissioni del sindaco, per questo motivo oggi rischiamo di stare a discutere ore e ore su emendamenti e poi di trovarci senza più una giunta al comando del Comune. Per questo motivo abbiamo deciso di ritirare i tre emendamenti che avevamo presentato e chiediamo che direttamente oggi venga votato il bilancio di previsione”.

“Se la maggioranza c'è, si proceda al voto del bilancio – ha incalzato - , se invece non c’è più, allora il sindaco avrà una maggiore consapevolezza di quello che è più giusto fare. Non se ne può più di dimissioni annunciate alla stampa e poi smentite. Facciamo tutto oggi e godiamoci Santa Rosa in pace, risparmiamoci le sette sedute che ci rimangono”.

La proposta del capogruppo del Pd è stata accettata, con i tre emendamenti ritirati, mentre si è proceduto a discutere il solo emendamento proposto dal sindaco in cui era presente anche la proposta di abbassamento dell’Imu sulla seconda casa dello 0.2%. La batosta per Marini è giunta subito, facendo capire che aria avrebbe tirato: da Pd, Udc e Sel è arrivato immediatamente il “niet”, mentre dalle file dalla maggioranza sono fioccate le astensioni (Lega Federalista, Alleanza per Viterbo, La Destra), fra le quali anche quelle del presidente del consiglio Giancarlo Giabbianelli. Il voto finale, quindi, ha visto 13 si, 14 no e 10 astenuti, ossia la bocciatura dell’emendamento del primo cittadino.

Fra lo stupore generale, anche se non troppo perché in fin dei conti ce lo si aspettava, si è passati così al voto del bilancio di previsione vero e proprio. Nessun capogruppo ha voluto rilasciare le dichiarazioni di voto e si è proceduto alla conta. E qui è arrivata la mannaia che di fatto ha staccato la testa alla giunta Marini: 20 no, 15 si e un astenuto. Anche in questo caso la maggioranza ha voltato le spalle al suo leader.

Mestamente Marini e i suoi hanno imboccato la via che porta all’ufficio del sindaco, in attesa di porre fine all’agonia di un’amministrazione comunale che ha alzato bandiera bianca prima della fine del suo mandato.

 





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