ANNO 14 n° 120
''Vogliamo capire cosa c'č lā sotto''
Dieci anni fa l'interramento di sostanze nocive a Graffignano, sindaco
pronto a battersi stamani alla conferenza dei servizi organizzata in prefettura
12/04/2016 - 02:01

di Roberto Pomi

GRAFFIGNANO – Almeno 20 tonnellate di rifiuti pericolosi interrate nella valle del Tevere, stamattina riunione in prefettura della conferenza dei servizi. All’ordine del giorno il seguente punto: ''Comune di Graffignano – Località Pascolaro – Procedimento di Bonifica''. All’incontro, fissato a partire dalle 10,30, sono stati invitati il Ministero dell’Ambiente, la Regione Lazio, la Provincia di Viterbo, il Comando del Corpo Forestale dello Stato, l’Asl di Viterbo, l’Arpa di Viterbo e il sindaco del Comune di Graffignano Anselmo Uzzoletti.

''Noi vogliamo essere molto duri e fermi – dichiara il primo cittadino -. Come Comune abbiamo richiesto l’incontro e finanziato con nostre risorse il piano di caratterizzazione. Il problema riguarda un’area molto vasta, di circa cinquanta ettari. Questo costituisce un danno enorme per l’economia locale, perché siamo una realtà agricola e se togliamo dalla superficie coltivabile un’area così vasta, più il territorio limitrofo, è chiaro che ci troviamo di fronte a un problema. Cosa coltiviamo, i boschi? Ci batteremo per avere risposte certe, sono passati dieci anni e la cosa non è accettabile''.

Al centro del confronto c’è appunto il piano di caratterizzazione stilato dal geologo dell’Unitus Vincenzo Piscopo e fatto pervenire, da diverso tempo, a tutti i chiamati a intervenire. Un documento dettagliato. ''Un faldone di mezzo metro di altezza'', racconta chi ha avuto modo di prenderne visione.

Il piano di caratterizzazione è tecnicamente l’incipit di qualsiasi iter tecnico-amministrativo per la valutazione dei fenomeni di contaminazione di un sito ''potenzialmente'' inquinato. Rappresenta la prima fase di una caratterizzazione ambientale che si identifica nell’insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico delle matrici ambientali, in modo da ottenere le informazioni di base a supporto delle decisioni realizzabili e sostenibili per le eventuale messa in sicurezza o bonifica definitiva.

La prima fase del piano di caratterizzazione si conclude con la presentazione agli organi competenti del piano delle indagini realizzate. Dopo l’approvazione di tale piano da parte delle autorità competenti, si passa alla seconda fase nella quale vengono prelevati i campioni delle matrici ambientali suolo e acque sotterranee e vengono effettuate le analisi.

La messa in sicurezza e la bonifica del sito si rende necessaria quando la contaminazione delle matrici ambientali, rilevata nel sito, supera le concentrazioni soglia di contaminazione e le concentrazioni soglia di rischio.

Nel piano di caratterizzazione redatto da Piscopo, in sostanza, sono indicati i punti in cui dovranno essere effettuati i prelievi e le analisi. ''Prelievi da effettuare in profondità, perché vogliamo capire in maniera chiara quali sostanze ci sono là sotto'', continua Uzzoletti. Il tema è serio e anche i costi di bonifica, si ipotizza la necessità di diversi milioni di euro.

L’interramento dei rifiuti inquinanti, secondo quanto emerso da un’inchiesta condotta tra il 2006 e il 2007, riguarderebbe almeno 20mila tonnellate di scarti industriali. La vicenda giudiziaria è finita in prescrizione, quindi la verità giuridica non ha portato all’individuazione di un colpevole. Secondo l’accusa sarebbero stati interrati in una cava e su terreni limitrofi sostanze che dovevano invece essere smaltite nel Cento Manufatti Italia di Alviano, in provincia di Terni.

Le rilevazioni dell’Arpa, dieci anni fa, misero in evidenza concentrazioni di elementi tossici per la salute eccessivamente elevate. Per dare la misura del problema basta dire che per i terreni a uso agricolo il massimo di stagno consentito dalla legge è uno e a Pascolaro arriva a 50. L’antimonio, componente di vernici e gomme, arriva a superare di ben quattro volte il limite consentito. Il cobalto arriva a 38 quando il massimo possibile è 20.





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