ANNO 14 n° 120
Santori: ''Presunta inconferibilitā per Luigi Macchitella''
22/01/2014 - 00:00

VITERBO - ''Anche l’indicazione di Luigi Macchitella a direttore della Asl di Viterbo risulterebbe viziata da inconferibilità e segue i casi denunciati ieri di D’Alba e Mastrobuono. Dopo lo scandalo dei rifiuti, oramai per Zingaretti di trasparente c’è rimasto solo un silenzio assordante e una procedura di selezione sempre più scandalosa. Chi immaginava merito e procedure limpide si sbagliava di grosso”.

Così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere della Regione Lazio e componente della commissione Salute, nel rendere note un’ulteriore presunta irregolarità emersa nella definizione della short list voluta dal Presidente Zingaretti e sulle relative indicazioni dei direttori generali delle Aziende del Ssr.

“Il caso di Macchitella rientrerebbe in una fattispecie simile a quella denunciata ieri per la dottoressa Mastrobuono indicata per Frosinone. L’art.5, comma 1, del D.Lgs 39/2013 afferma infatti che: Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale. Luigi Macchitella, già noto per la costruzione e il successivo abbattimento in tempi record di un muro all’interno del Forlanini, proposto alla nomina di Direttore denerale della Usl di Viterbo, - prosegue l'interrogazione di Santori - in base a quanto si apprende dai documenti allegati e sottoscritti dallo stesso Macchitella allo schema di decreto del Presidente della Regione Lazio n. 12/VII e consegnati ai membri della VII Commissione Consiliare permanente, risulterebbe però aver avuto nel periodo compreso tra il primo gennaio 2011 e il 31 marzo 2013 un rapporto di lavoro con l’Icot di Latina. L'Istituto chirurgico ortopedico traumatologico) è a tutti gli effetti una struttura privata convenzionata con la Regione Lazio e per questo l’incarico, se le condizioni fossero confermate, risulterebbe anche in questo caso inconferibile”.

“Non ho ricevuto alcuna risposta su quanto emerso ieri in merito alle posizioni della Mastrobono e di D’Alba, non comprendiamo questo silenzio e il sospetto che si voglia continuare a coprire chissà quale interesse è oramai sempre più evidente tra addetti ai lavori e cittadini. Nella commissione Salute di domani pretendiamo risposte: su 13 indicati a direttori delle Asl regionali, uno ha rinunciato e due sono inconferibili e uno non ha i requisiti. Chiedo al Presidente Zingaretti - conclude - di revocare l’intera procedura di selezione dei direttori generali del sistema sanitario del Lazio”.





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