ANNO 14 n° 118
''Lo ha ucciso e ha fotografato il corpo insanguinato''
Dal telefono di Michael Pang emergono dettagli agghiaccianti sull'omicidio di Norveo Fedeli
13/06/2020 - 06:56

VITERBO - Dalla perizia del telefono di Michael Aaron Pang, la difesa sperava di trovare tracce di un'ultima conversazione con Norveo Fedeli, prima che venisse barbaramente ucciso all'interno della sua storica jeanseria di via San Luca. Uno scambio di battute che secondo i legali del giovane, in carcere con l'accusa di omicidio, sarebbero state salvate da un'applicazione di traduzione simultanea. Quel che ne è emerso, invece, dopo un'attenta analisi del perito informatico Roberto Cirianni sul telefono di Pang, è un dettaglio agghiacciante: una foto salvata in memoria, che il 23enne statunitense avrebbe scattato al commerciante viterbese dopo averlo ucciso a colpi di sgabello. 

''Lo ha fotografato mentre era a terra, coperto di sangue, già senza vita''. A dirlo è l'avvocato Fausto Barili, legale di parte civile della famiglia Fedeli a conclusione dell'udienza di Corte d'Assise di ieri mattina, svolta ancora rigorosamente a porte chiuse per via delle restrizioni Covid. 

''All'interno del telefono di Pang non è stato possibile rintracciare alcuna traccia delle conversazioni intercorse tra Fedeli e il 23enne nei momenti immediatamente antecedenti all'omicidio - prosegue il difensore - E' stata però rinvenuta la foto del corpo della vittima riversa a terra''. Il giovane, reo confesso dell'omicidio del 74enne, dopo averlo colpito a morte con uno sgabello all'interno del negozio il 3 maggio del 2019 e aver trascinato il corpo lontano dalla vetrina e da occhi indiscreti, avrebbe immortalato il momento. E poi si sarebbe dato alla fuga, raggiungendo le rive del lago di Bolsena dove gli inquirenti lo ritrovarono alcune ore più tardi. 

''Quella foto è un elemento nuovo - spiega l'avvocato del 23enne, Remigio Sicilia - ma importante che circoscrive lo spazio temporale in cui sono avvenuti i fatti. In sede di discussioni avremo modo di spiegare quali sono le modalità che hanno portato a scattare quella foto''. 

Ad essere ascoltati ieri mattina anche due periti nominati dalla procura per esaminare le tracce di dna presenti sulla scena del crimine. ''I loro riscontri scientifici - spiega l'avvocato Barili - hanno avvalorato la tesi dell'accusa: sui coltellini con i quali Pang ha sostenuto di essere stato aggredito da Fedeli, non sono state rinvenute tracce ematiche''. 

Si tornerà in aula il prossimo 30 giugno e a metà luglio: di fronte alla Corte la perizia medico legale sulle ferite riportate dall'imputato durante la presunta colluttazione con la vittima e poi il suo esame. 





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