ANNO 14 n° 118
''Fedeli non si è difeso: solo il tempo di capire cosa stesse succedendo''
Entra nel vivo più tecnico il processo per l'omicidio del commerciante di via San Luca. Il medico legale: ''Nessuna colluttazione''
27/05/2020 - 06:39

VITERBO – Non ci sarebbe stata nessuna colluttazione tra Norveo Fedeli e il suo presunto assassino, il 24enne americano Michael Aaron Pang. ''Fedeli avrebbe avuto appena il tempo e la possibilità di realizzare cosa stesse accadendo''. Senza possibilità di difendersi.

A dirlo, ieri mattina in un’aula di Corte d’Assise ancora off-limits per via delle restrizioni legate al Covid-19, il medico legale che ha effettuato l’autopsia sul corpo del commerciante 74enne trovato senza vita il 3 maggio del 2019 all’interno della sua storica boutique di via San Luca.

''Ieri siamo entrati nel vivo degli aspetti più tecnici del processo – ha spiegato l’avvocato della famiglia Fedeli, Fausto Barili – e per la prima volta sono state sviscerate le dinamiche che sarebbero avvenute all’interno del negozio''.

''L’autopsia – ha proseguito il difensore - ha fatto emergere come non ci sia alcun segno evidente di difesa sul corpo di Norveo: per questo non si può parlare di colluttazione. A malapena, ha avuto la possibilità di capire cosa stesse avvenendo''.

Per la procura viterbese, il 74enne sarebbe stato colpito a morte all’interno del suo negozio, dopo che Pang, senza successo, avrebbe cercato più volte di acquistare abiti firmati. Da qui la reazione tanto violenta quanto improvvisa: con uno sgabello di ferro il giovane americano avrebbe colpito a morte Fedeli.

''Sul cranio della vittima sono state trovate inoltre delle impronte perfettamente sovrapponibili alla scarpa sinistra sequestrata a Pang'' ha aggiunto l’avvocato Barili. Quella stessa scarpa da ginnastica che il giovane, uscendo dal negozio, avrebbe avvolto in una busta, per coprire le tracce di sangue. A tradirlo, il sistema di videosorveglianza installato in via San Luca e nelle zone immediatamente vicine.

Ad essere ascoltato in aula ieri mattina anche l’ispettore capo Massimiliano Gori della polizia di stato: ''Le analisi sulle tracce ematiche rinvenute sul luogo del delitto, seppur da un punto di vista differente rispetto ai riscontri di medicina legale, hanno portato ad una medesima ricostruzione: Fedeli non ha aggredito Pang, tra i due non c’è stata alcuna colluttazione''.

Si tornerà in aula i prossimi 12 e 30 giugno e il 13 luglio.





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