ANNO 14 n° 118
''Graffi e unghiate, ma nessuna ferita da taglio su Pang: Fedeli ha solo tentato di difendersi''
Esclusa dai medici legali l'aggressione del commerciante ai danni del suo assassino: ''Pang si è ferito con la vite dello sgabello''
01/07/2020 - 06:19

VITERBO – ''Sul corpo di Michael Aaron Pang non ci sono ferite da taglio, ma solo graffi e unghiate. Ciò significa che Norveo Fedeli non lo ha colpito, ha solo tentato di difendersi dall’aggressione''.

Sulle mani e sul torace del 23enne americano accusato di aver ucciso a colpi di sgabello il commerciante viterbese il 3 maggio dello scorso anno per rapinarlo all’interno della sua boutique in via San Luca, non ci sarebbe alcuna traccia delle lame dei due coltellini svizzeri con cui i suoi difensori sostengono che sia stato colpito per primo da Fedeli. A dirlo, in una lunga relazione depositata in Corte d’Assise, è il medico legale Giancarlo Carbone.

''Sul petto e sullo sterno di Pang ci sono dei graffi, risalenti verosimilmente al giorno dell’omicidio. Come se Fedeli, nel tentativo di allontanarlo da sé, avesse affondato le sue unghie nella pelle del giovane, grattando via la parte più esterna dell’epidermide – ha spiegato il medico - mentre sulla mano destra di Pang, all’estremità del pollice, c’è una ferita lacerocontusa di forma triangolare della lunghezza di 7 millimetri''. Una ferita che, contrariamente a quanto ipotizzato dai suoi legali, il giovane si sarebbe procurato mentre con lo sgabello di ferro colpiva a morte il 74enne.

''Da una delle quattro gambe dello sgabello, sporgeva una vite: quella stessa vite che potrebbe averlo ferito''. ''La ferita triangolare – ha sottolineato il dottor Carbone – non è affatto compatibile con delle lame: è stato un corpo non affilato a ferirlo, infatti la pelle non ha subito un taglio netto, ma è stata strappata via''.

Il medico legale che ha incontrato Pang all’interno del carcere di Mammagialla lo scorso 11 marzo ha così escluso totalmente che Fedeli possa aver aggredito qualche istante prima di essere ucciso il suo assassino: ''Sui polpastrelli del 23enne non ci sono lesioni compatibili con tagli da lame da coltellino svizzero e sulla parte posteriore del suo corpo non si sono segni di alcun genere: ciò significa che Fedeli non lo ha aggredito, tantomeno da dietro''.

Durante l’incontro tra il grafico americano, reo confesso dell’omicidio, e il medico legale sarebbe inoltre emerso che all’età di 7 anni Pang avrebbe seguito un trattamento psichiatrico con farmaci stabilizzanti dell’umore. ''In Italia terapia di questo genere sono vietate – ha concluso il medico – negli States no''.

Si tornerà in aula il 13 luglio: per la prima volta Michael Aaron Pang potrà parlare ai giudici e raccontare la sua verità.





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