ANNO 14 n° 119
''Il Papa ci chiede
di affidarci
alla misericordia''
Jubilate, presentato ieri il libro di Tornielli sul pontefice
12/03/2016 - 02:00

di Chiara Ciripicchio

VITERBO - L’importanza della misericordia nella vita dell’uomo, l’attenzione per i più deboli e bisognosi, il costante pensiero verso la condizione dei carcerati, la vicinanza ai peccatori e a chi smarrisce la strada verso Dio. Papa Francesco ha sempre conferito estrema importanza a tutte queste tematiche, colonne portanti del suo pontificato. Ma per scoprire la parte più intima del pontefice, i tanti episodi della sua esperienza pastorale e i singolari ricordi di gioventù, possiamo avvalerci dell’aiuto di ''Il nome di Dio è misericordia'', il libro scritto dal vaticanista della Stampa Andrea Tornielli proprio in occasione del Giubileo straordinario della misericordia indetto dal Papa.

Il volume è stato presentato ieri sera nella sala Alessandro IV di Palazzo dei Papi, nell’abito della manifestazione Jubilate, alla presenza dell’autore che, intervistato dal direttore di TG2000 Lucio Brunelli, ha raccontato al pubblico particolari inediti riguardanti la vita privata e spirituale del Papa raccontati da lui stesso al giornalista. Ma come è venuta a Tornielli l’idea di scrivere questo libro, definito dal Papa stesso ''esperenziale''? ''Ho iniziato a pensare al progetto circa un anno fa, – racconta Tornielli – nel momento in cui il pontefice ha annunciato la volontà di indire il Giubileo incentrato proprio sul tema della misericordia. Al ritorno dal viaggio in Ecuador, Bolivia e Paraguay, ho incontrato Papa Francesco e abbiamo iniziato a metterci al lavoro sul libro''.

Qui le immagini dell'evento

''Il fine di questo volume è quello di riuscire ad accompagnare il lettore in un viaggio che arriva fino alla parte più intima del Papa, al suo cuore. Secondo me rappresenta un mezzo di consolazione; per chi crede è consolante leggere ciò che contiene ma anche per chi non ha fede in Dio può essere utile nel trovare un po’ di speranza e di consolazione per l’appunto'' prosegue l’autore.

Molti sono gli episodi della vita del Papa descritti durante la serata. L’obiettivo di Tornielli, infatti, è quello di raccontare la misericordia, tema carissimo Al pontefice, attraverso incontri, volti ed esperienze, a partire dal momento esatto in cui l’allora 17enne Bergoglio si avvicinò alla fede e decise di diventare prete. Successe a Buenos Aires in una giornata qualsiasi, quando entrò in chiesa e si fece confessare da un sacerdote mai visto prima. Quella confessione per il giovane Bergoglio fu talmente sorprendente e illuminante da spingerlo ad avvicinarsi alla religione. E il dettaglio che maggiormente lo colpì fu proprio il modo in cui quello sconosciuto prete parlava della misericordia.

Ma per comprendere appieno perché questo tema sia così caro al Papa è utile anche un altro importante episodio raccontato dal vaticanista: ''A Buenos Aires Bergoglio conobbe un prete, padre José Aristi, che era solito dare un rosario da tenere in mano ai penitenti durante il rito della confessione. Quando questo prete morì, il Papa andò a pregare nella cripta in cui era stato deposto prima del funerale e si accorse che il sacerdote aveva tra le mani proprio il rosario che usava solitamente durante le confessioni. Bergoglio decise allora di strapparglielo dalle mani affermando: ''Ora a te non serve più ma io ne ho bisogno. Dammi un po’ della tua misericordia''. Da quel momento il Papa non se n’è più separato''.

Spazio poi a un personaggio particolare: Roberto Benigni. Sì perché anche l’attore ha avuto un ruolo importante in relazione a questo libro. È stato proprio lui, infatti, a leggere alcuni passi del volume durante la presentazione in Vaticano. Ma cosa lega Papa Francesco a Roberto Benigni? Ce lo spiega proprio Tornielli: ''L’attore fece qualche tempo fa uno speciale su Rai 1 dedicato ai 10 comandamenti. Il Papa ne vide una parte e ne rimase piacevolmente colpito, tanto da citarlo anche durante una sua omelia. Mi è dunque venuta l’idea di farli incontrare. Il successivo colloquio è stato bello ed emozionante e lo stesso Benigni ha svestito per un attimo i panni di mattatore mostrando una grande compostezza e discrezione''.

Un libro, questo, che per dirla con le parole dell’autore, dunque, “è consolante e rassicurante e, attraverso le parole di Papa Francesco, riusciamo ad abbandonarci e a percepire la presenza di Dio che cerca ogni spiraglio per venirci incontro. A noi viene chiesto solo di essere onesti con noi stessi e di affidarci alla misericordia''.





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