CASTEL SANT'ELIA - Si svolgeranno domani alle 15, nella cattedrale di Castel Sant'Elia, i funerali di Anna Cupelloni, la donna di 57 anni, uccisa sabato scorso con un colpo di fucile alla testa dal marito, Ciriaco Pigliaru, 65 anni che poi si è ucciso. Per lui nessun rito religioso, solo una cerimonia laica lunedì mattina alle 10 nel cimitero, prima della sepoltura.

Confermate quindi le voci che erano circolate, circa il fatto che i due avrebbero avuto due funerali distinti.

Quello di sabato sarà il momento per le due comunità di Castel Sant'Elia, dove i due coniugi risiedevano, e di Nepi, di cui la donna era originaria e dove la famiglia aveva due attività commerciali, per dare l'ultimo saluto ad Anna Cupelloni, definita da tutti una persona mite che ha sempre aiutato il marito e la famiglia nel lavoro.

Quel marito, descritto come autoritario, da cui aveva deciso di separarsi. Una decisione che Ciriacu Pigliaru non aveva accettato. Forse tra i due sarebbero sorti dei contenziosi di carattere economico. Movente e dinamica del fatto di sangue sono comunque chiari tanto che il magistrato che coordina le indagini, il sostituto procuratore Michele Adragna, non ha ritenuto di dover disporre l'autopsia sui loro corpi, restituendo così giovedì sera le salme alle figlie.

La maggiore, sabato sera, ha assistito al drammatico fatto di sangue: Pigliaru ha atteso che la moglie rincasasse e poi le ha sparato un colpo di fucile al volto prima di appoggiarsi l'arma al mento e spararsi a sua volta.

Proseguono invece gli accertamenti sull'arma del delitto, un fucile di un amico di Pigliaru. Questo ha raccontato ai carabinieri, che conducono le indagini, che Pigliaru lo ha attirato in un immobile di sua proprietà con un pretesto e qui gli avrebbe rubato il fucile prima di chiuderlo in un locale. L'uomo sarebbe riuscito solo dopo un po' di tempo a liberarsi, ad andare a denunciare il furto e dare l'allarme. Troppo tardi: Ciriaco Pigliaru aveva già messo in atto il suo intento omicida-suicida.