ANNO 14 n° 118
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L'Unitus apre la strada
05/08/2014 - 02:00

VITERBO - Le università non servono soltanto a fabbricare migliaia e migliaia di laureati e futuri disoccupati. Né, tantomeno, servono a mantenere i privilegi di vecchi baroni sulle loro barricate (pardon: cattedre). O comunque, non servono soltanto a questo. Le università sono fatte anche per guardare avanti, serbatoi di idee e di ragionamenti che un giorno potranno approdare a risultati concreti. Così non stupisce la notizia fresca fresca del consolidamento e del rilancio dell’accordo tra l’Università degli studi della Tuscia, con sede a Viterbo, e la vicina realtà di Civitavecchia. E se si vuole dargli una lettura illuminata, be’, ecco che dietro a questa operazione non si può non vedere un rafforzamento del legame tra le due terre confinanti, quel legame che da tempo anche la politica, le istituzioni e le realtà imprenditoriali stanno accarezzando. Ma andiamo con ordine.

Unitus, Fondazione Cariviciv (Cassa di risparmio) e Comune di Civitavecchia hanno dato vita già da tempo – da quando il rettore viterbese era Marco Mancini – al Consorzio per l’università. Perché? “Perché le sinergie territoriali sono indispensabili per la crescita economico-sociale'', spiega l’attuale magnifico, Alessandro Ruggieri.





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