ANNO 14 n° 119
Civitavecchia e Viterbo, ecco l'Etruria
Il Comune tirrenico pensa ad un referendum per decidere se entrare nell'area metropolitana o unirsi alla Tuscia
15/07/2014 - 02:01

VITERBO – Viterbo e Civitavecchia insieme, sullo stesso piano, come capoluoghi della nuova provincia dell’Etruria? L’ipotesi è più reale che mai, dopo l’approvazione della legge Delrio, che abolisce definitivamente gli enti Provincia per come li intendiamo oggi e allo stesso tempo ridisegna la divisione del territorio secondo altri criteri.

Dopo la bocciatura dei due decreti legge del Governo Monti, ritenuti incostituzionali dalla Corte Costituzionale, non si parla più di una Provincia del Lazio settentrionale con Civitavecchia, Rieti e Viterbo: la Sabina resterà autonoma, mentre verrebbe a crearsi l’Etruria, con Viterbo e la parte nord della regione. Alla quale potrebbe aggiungersi anche Civitavecchia. Sì, perché nella città portuale questa è una delle ipotesi possibili, che anzi negli ultimi tempi avrebbe scavalcato nel gradimento anche l’altra soluzione in ballo, quella cioè di aderire all’area metropolitana di Roma capitale. Un’alternativa, questa, che era stata presa in considerazione dall’ex sindaco civitavecchiese Pietro Tidei, ma che ora viene rimessa in discussione alla luce del cambio di amministrazione al Pincio, con l’attivo del sindaco a Cinque Stelle Cozzolino.

La scorsa settimana i rappresentanti comunali civitavecchiesi hanno preso parte ad un incontro in Campidoglio col sindaco di Roma Ignazio Marino e gli amministratori di altri comuni teoricamente interessati alla prossima area metropolitana, lo statuto del quale deve essere approvato entro il 30 settembre, e che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2015. L’intenzione del Comune di Civitavecchia, allora, è di avviare una discussione politica nel comprensorio e di indire addirittura un referendum tra i cittadini, per capire quale sia la soluzione preferita dai civitavecchiesi: rimanere con Roma, magari soffrendone anche l’inevitabile cono d’ombra, oppure unirsi a Viterbo nella nuova Etruria. Se vincesse questa seconda posizione, ecco che l’idea di una Provincia alto laziale, già circolata più volte negli ultimi quarant’anni, si concretizzerebbe in maniera definitiva.

Quella di Viterbo, tra l’altro, è una delle poche Province ancora in carica – e non guidata da un commissario –, fino alla scadenza della legislatura. Appunto nel 2015, prima della rivoluzione voluta dal ministro Delrio. E magari prima del clamoroso matrimonio con Civitavecchia.





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