ANNO 14 n° 118
Falliti i tentativi di svegliare dal coma i due studenti intossicati dal botulino
27/06/2017 - 07:17

VITERBO – Fallito ogni tentativo di svegliare dal coma farmacologico R.D.P., il 26enne viterbese ricoverato lo scorso 18 giugno insieme al coinquilino F.L. 21enne di Bortugno, nel Leccese, per un’intossicazione alimentare da botulino. I due giovani universitari fuori sede rimangono quindi ancora in prognosi riservata al reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia.

Qualche giorno fa i medici, che si occupano della grave situazione di salute in cui versano i due ragazzi, hanno annunciato l’inizio dello ''svezzamento'', ovvero l’operazione di svegliare i giovani dal coma farmacologico rendendoli gradualmente autonomi dai macchinari ai quali al momento sono attaccati. Nonostante siano stati numerosi, da parte del personale medico, i tentativi di ''svezzare'' il 26enne viterbese e l’amico 21enne, nessuna delle operazioni in tale direzione è andata a buon fine.

Per il momento quindi R.D.P. e F.L. rimangono in prognosi riservata nel reparto di rianimazione monitorati attentamente dal personale medico perugino che è in contatto con quello del centro antiveleni di Pavia. Accanto a loro, in attesa di un miglioramento, le famiglie dei due ragazzi giunti a Perugia da Viterbo e Bortugno subito dopo aver appreso della notizia del ricovero.

Lo studente 26enne viterbese e il suo coinquilino 21enne si erano recati presso il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia nella giornata del 18 giugno accusando febbre, vomito e fortissimi dolori addominali. I medici si sono immediatamente occupati di loro diagnosticando una grave intossicazione alimentare da botulino. Sembra che i due ragazzi infatti la sera prima avessero cenato con delle conserve casalinghe di cibo, sottovuoto o in barattoli, spedite nella loro abitazione a Monteluce dalla famiglia di uno dei due.





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