ANNO 14 n° 117
''Costrette a dire no al nido comunale''
Lo sfogo di due mamme i cui figli sono rimasti esclusi dalla graduatoria degli asili
21/09/2016 - 05:23

 

VITERBO - 'Costrette a rinunciare al posto al nido comunale per i nostri figli'. Sara Valleriani ed Emanuela Giannetto, madri di due bimbi di poco più di un anno che frequentano un asilo nido privato, raccontano la loro esperienza, negativa, con gli uffici dei Servizi sociali del Comune. Dove, a loro dire, hanno dovuto rinunciare alla possibilità di scegliere il nido che preferivano a tariffa convenzionata con il Comune, nonostante i loro figli fossero alla fine risultati in graduatoria. 
Due storie diverse, ma speculari, che però non collimano con la versione ufficiale dell'amministrazione comunale che, attraQuando in estate sono uscite le graduatorie per i posti in convenzione - spiega Sara Valleriani - all'inizio il mio bambino non è rientrato tra i 53 aventi diritto. Ma qualche settimana dopo dal Comune mi hanno richiamato dicendo che invece alla fine ci eravamo rientrati'. Ma la soddisfazione per l'ottenimento di una tariffa convenzionata è durata poco. 'Una volta a colloquio con gli uffici dei Servizi sociali, di fatto mi è stata negata la scelta del nido - continua -, nonostante sapessi con certezza che nella struttura che avevo individuato fossero ancora disponibili posto in convenzione. Mi hanno spiegato, infatti, che se avessi voluto usufruire della tariffa comunale, avrei dovuto portare mio figlio solo al Nido a colori a Santa Barbara, perché i soldi per acquistare altri posti in convenzione l'amministrazione li aveva finiti. Ma si tratta di un asilo che sta dalla parte opposta della città rispetto a dove vivo io, e comunque non era quello che avevo scelto per mio figlio. A quel punto mi hanno detto che se rifiutavo, avrei perso la possibilità di pagare meno la retta mensile e sarei stata cancellata dalla graduatoria. Così è stato, di fatto mi hanno costretta a rifiutare perché non ho avuto margine di scelta'. 
La stessa cosa è successa ad Emanuela Giannetto e a suo figlio. 'Prima non eravamo rientrati in graduatoria, poi ci hanno riammesso e ala fine ci hanno detto che però saremmo dovuti andare solo al Nido a colori di Santa Barbara - racconta -. Sono stata costretta a rifiutare, anche perché io avevo fatto per mio figlio un'altra scelta, in una struttura dove posto in convenzione ci sarebbe stato eccome! Non ho capito perché imporci solo Santa Barbara, non hanno garantito alle famiglie la possibilità di poter scegliere nonostante la disponibilità di spazi nelle strutture convenzionate'.
Come accaduto ad altri bambini, i figli di Valleriani e e Giannetto sono stati anche cancellati dalla graduatoria. Quindi, nel caso in cui si liberassero ulteriori posti in convenzione, non ne avrebbero più diritto. 'Che le riaprono a fare a gennaio le graduatorie - concludono - se poi non garantiscono ai genitori la possibilità di decidere in quale asilo mandare i propri figli? È evidente che se ci rientrassimo di nuovo e ci proponessero ancora solo Santa Barbara saremmo costrette a dover dire di no un'altra volta'. 

VITERBO - ''Costrette a rinunciare al posto al nido comunale per i nostri figli'' Sara Valleriani ed Emanuela Giannetto, madri di due bimbi di poco più di un anno che frequentano un asilo nido privato, raccontano la loro esperienza, negativa, con gli uffici dei Servizi sociali del Comune. Dove, a loro dire, hanno dovuto rinunciare alla possibilità di scegliere il nido che preferivano a tariffa convenzionata con il Comune, nonostante i loro figli fossero alla fine risultati in graduatoria. 

Due storie diverse, ma speculari, che però non collimano con la versione ufficiale dell'amministrazione comunale che ha affermato di aver garantito a tutti la libera scelta. ''Quando in estate sono uscite le graduatorie per i posti in convenzione - spiega Sara Valleriani - all'inizio il mio bambino non è rientrato tra i 53 aventi diritto. Ma qualche settimana dopo dal Comune mi hanno richiamato dicendo che invece alla fine ci eravamo rientrati''. Ma la soddisfazione per l'ottenimento di una tariffa convenzionata è durata poco. ''Una volta a colloquio con gli uffici dei Servizi sociali, di fatto mi è stata negata la scelta del nido - continua -, nonostante sapessi con certezza che nella struttura che avevo individuato fossero ancora disponibili posto in convenzione. Mi hanno spiegato, infatti, che se avessi voluto usufruire della tariffa comunale, avrei dovuto portare mio figlio solo al Nido a colori a Santa Barbara, perché i soldi per acquistare altri posti in convenzione l'amministrazione li aveva finiti. Ma si tratta di un asilo che sta dalla parte opposta della città rispetto a dove vivo io, e comunque non era quello che avevo scelto per mio figlio. A quel punto mi hanno detto che se rifiutavo, avrei perso la possibilità di pagare meno la retta mensile e sarei stata cancellata dalla graduatoria. Così è stato, di fatto mi hanno costretta a rifiutare perché non ho avuto margine di scelta''.

La stessa cosa è successa ad Emanuela Giannetto e a suo figlio. ''Prima non eravamo rientrati in graduatoria, poi ci hanno riammesso e ala fine ci hanno detto che però saremmo dovuti andare solo al Nido a colori di Santa Barbara - racconta -. Sono stata costretta a rifiutare, anche perché io avevo fatto per mio figlio un'altra scelta, in una struttura dove posto in convenzione ci sarebbe stato eccome! Non ho capito perché hanno tentato di imporci solo Santa Barbara, non hanno garantito alle famiglie la possibilità di poter scegliere nonostante la disponibilità di spazi nelle strutture convenzionate''.

I piccoli di queste due mamme frequentano un nido privato. ''Certo, risparmiare un po' sulla retta ogni mese avrebbe fatto comodo - dicono - ma la cosa importante è che i bambini si trovino bene e siano sereni nel posto che abbiamo scelto''. Come accaduto ad altri bambini, però, i figli di Valleriani e e Giannetto sono stati anche cancellati dalla graduatoria. Quindi, nel caso in cui si liberassero ulteriori posti in convenzione, non ne avrebbero più diritto. ''Che le riaprono a fare a gennaio le graduatorie - concludono - se poi non garantiscono ai genitori la possibilità di decidere in quale asilo mandare i propri figli? È evidente che se ci rientrassimo di nuovo e ci proponessero ancora solo Santa Barbara saremmo costrette a dover dire di no un'altra volta''. 





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