ANNO 14 n° 120
Ventitré pale eoliche da 186 metri tra Tuscania, Tarquinia e Viterbo
09/11/2014 - 00:00

TUSCANIA - Una selva di mega pale eoliche incombe minacciosa su uno dei paesaggi più belli e ricchi di storia della provincia, tra Tuscania e Tarquinia. Il parco eolico, stando al progetto, dovrebbe essere composto di 17 torri, 9 a Tuscania, in località Paieto-Montebello, il tratto di Maremma che ha ispirato molte opere del pittore Giuseppe Cesetti, 8 a Tarquinia, in località Lestre della Roccaccia, un'area contigua all'’Università Agraria. Le due zone sono, di fatto, in continuità tra loro, quindi le pale eoliche sarebbero concentrate in un territorio ristretto.

Ma c’è un altro aspetto che rende la faccenda ancora più inquietante: le società vorrebbero utilizzare un tipo di torri alte ben 186 metri, finora usate solo negli impianti offshore. Sarebbero state usate una sola volta sulla terraferma, in un luogo sperduto della Finlandia. Se installate tra Tuscania e Tarquinia, sarebbero quindi visibili da gran parte della costa e fino al lago di Bolsena.

Il progetto è stato presentato da una società, la Windmanagement Tuscania-Tarquinia srl, con sede a Rovigo. E ha una ''gemella'', la Windmanagement Viterbo, anch'essa con sede a Rovigo, che ha presentato un altro progetto per realizzare altre 6 torri eoliche a Viterbo, in località Pantacciano, a ridosso del confine di Tuscania, tanto da essere molto più vicino a quest'ultimo centro che al capoluogo. E non è ancora tutto: al comune di Tuscania è stato depositato un terzo progetto per l'innalzamento di altre 27 torri eoliche da parte di una terza società. Progetto che finora è rimasto nei cassetti del municipio, ma che, visti gli interessi in ballo, potrebbe tornare di stretta attualità.

Del parco eolico si parla da tempo e male. Le prese di posizione contrarie sono state molte, come i silenzi e le ambiguità. Ora però la vicenda sta per deflagrare: mercoledì prossimo, a Palazzo Gentili, si riunirà la conferenza dei servizi che dovrà esprimere una prima valutazione sul progetto. La provincia ha un ruolo del tutto marginale sulla decisione finale che, al contrario, è essenzialmente nelle mani della Regione Lazio. Tuttavia, il nuovo sindaco di Tuscania, Fabio Bartolacci, ha deciso di passare subito alla controffensiva e ha convocato una seduta del consiglio comunale per lunedì sera con un solo punto all’ordine del giorno: modifica dei regolamenti urbanistici e introduzione del divieto assoluto d'istallazione di pali eolici in località Montebello e dintorni. L'iter sarà lungo e complesso ma Bartolacci intende presentarsi alla conferenza dei servizi con la delibera in mano.

''Non permetteremo – dice il sindaco – che una delle località più belle del nostro territorio e dell'intera Tuscia sia violentato dal parco eolico. Useremo tutte le armi a nostra disposizione per impedire lo scempio''. Il primo cittadino ha elaborato anche una proposta alternativa da usare come extrema ratio. ''Se i forti interessi che si muovono dietro la produzione di energia alternativa dovessero prevalere sulle ragioni di Tuscania – argomenta – chiederemo di spostare il parco eolico a ridosso del comune di Piansano, dove sono stati già installati numerosi pali e il danno è stato già consumato. Ma il nostro primo obiettivo - conclude – è fermare il progetto''.

Tra l'altro, il sindaco di Tuscania ha coinvolto tutte le organizzazioni agricole, la Coldiretti, la Cia e l'Unione Agricoltori, le associazioni ambientaliste, culturali e perfino i cacciatori. Le risposte che ha ottenuto sono state unanimi: ''No al parco eolico''. Anche il suo collega di Tarquinia Mauro Mazzola sarebbe contrario al progetto, così come i sindaci del comprensorio. Il comune di Viterbo non si è ancora espresso sulle pale eoliche che potrebbero essere piazzate ai margini del suo territorio e che paradossalmente avrebbero un impatto paesaggistico brutale su Tuscania.

 

Facebook Twitter Rss