VITERBO - Hanno scelto le note di ''Stairway to heaven'' (Scale di stelle per il paradiso) dei Led Zeppelin, gli studenti del liceo classico ''Buratti'' per dare l'addio a Giuseppe Centamore, il loro compagno di scuola annegato in Francia, dove era in vacanza con i genitori e la sorellina di dodici. E alla fine del brano, quasi a simboleggiare il volo verso il cielo del ragazzo, hanno lanciato grappoli di palloncini colorati. Infine, un lungo, commosso, scrosciante applauso, mentre la bara di Giueppe veniva adagiata nel carro funebre per l'ultimo viaggio verso il cimitero.

Mentre la bara, portata a spalle dai suoi coetanei, usciva dal santuario, in fondo alla scalinata, un gruppetto di compagni di classe di Giuseppe ha esposto uno striscione con la scritta: ''Nessuno muore se vive nel ricordo di chi resta -  #Giuseppevive 3° G''.

E' stato l'epilogo di un pomeriggio di dolore e di commozione, iniziato circa un un'ora e mezza prima, quando il padre dei Giuseppe, Salvatore, con il volto terreo, si è avvicinato alla bara del figlio, davanti all'altare della basilica di santa Maria della Quercia, e l'ha cosparsa di petali di rosa bianchi. Lo stesso colore della bara.

La chiesa era gremita di gente. Tra loro tantissimi ragazzi della stessa età di giuseppe: 16 anni. C'erano anche i suoi compagni di scuola delle medie. E c'erano gli amici dei genitori, straziati dal dolore eppure intenzionati a salutare il figlio, il loro ''campione'', come l'ha definito il padre su facebook, con una ''festa'' d'addio. Come si conviene per un ragazzo di 16 anni.

Don Massimiliano, che ha officiato la messa, ha detto che anche dai momenti di dolore indicibile, come quello causato dalla morte di Giuseppe può e deve germogliare il bene e l'amore. Poi ha esortato i genitori ad affrontare con fiducia e speranza il futuro, perché è ciò che avrebbe voluto il loro figliolo.

I genitori di Giuseppe, la madre Paola e il padre Salvatore, al termine della cerimonia, hanno abbracciato tra le lacrime gli amici del figlio.